23.2.11

6a Uscita: Con i Valdo Rana, ritorno a Soave dopo l'alluvione.

Sabato 19 febbraio 2011






Percorso: Gavagnin, San Martino BA, Mambrotta, Zevio, Perzacco, Belfiore, Soave, Castelcerino; Costeggiola, Cazzano di tramigna, Val Magragnan, Marsilio, Montecchia di Crosara, Soave (ristoro), Costeggiola, Cazzano di Tramigna, Monte tabor, Illasi, Colognola ai Colli, San Martino BA : 95 km

dislivello: 650m circa

Attori: squadra http://www.teambattaglin.it/ ; il Greg, SSP, GBX


La storia comincia dal venerdi sera, quando attraverso piazza Brà e vedo gli  http://www.amicidellabicicletta.it/ che si preparano a fare 200 giri dell'Arena per  aderire alla campagna m'illumino di meno di Caterpillar. Io sono appena uscito dal lavoro e -seppur in bici- non mi permetto di fermarmi, perchè non rientro nei canoni del sindacato dei ciclisti: la bici deve avere un'illuminazione a dinamo per essere ecologici! Io ho la dinamo, ma non funziona da una vita e sono fornito di energia elettrica alimentata "a muro"...troppo avanti. Capisco l'idea e la sensibilità ecologica, ma quando la bici è ferma la dinamo non produce energia e il povero ciclista, a meno di essere bardato in modo catarifrangente, è al buio.

alimetazione a muro!

linea futurista

Oggi doveva essere il giorno del Guru (48esimo genealitico) che aveva prospettato 100/1500 (chilometri e dislivello), ma ordini di forza maggiore lo hanno costretto al palo: tutto rinviato a data da destinarsi.
Dopo varie e infruttuose comunicazioni via sms fino a notte inoltrata, ci ritroviamo il sabato mattina nell'incertezza più completa: chi siamo? Dove andiamo?

Dal mio bunker, dove sto pompando la mia amata freccia blu, vedo apparire prima il Greg e poi nientepopodimeno che  SSP (sei sul podio), alla sua prima uscita dopo mesi di ciclismo indoor.

Sono le 9 e a due passi da casa GBX ci sono i Valdo Rana che si ritrovano al Gavagnin per il loro giro di routine.  Dopo due pedalate realizzo che sono lì ad attenderci 5 valdesi capeggiati da corvo bianco.  Qualche confronto sulla strada da fare ma poi si parte: originale!
 Io avevo proposto un saliscendi tra i monti ma i valdesi temono il freddo e finchè non c'è la primavera ufficiale rimangono in zona lago e bassa collina.

La giornata è splendida e la temperatura è 5-6 gradi.  Si passa davanti a Emmaus e la scritta "BERLUSCONI: PIU ALTO CHE ONESTO! VIVA LA VITA!" (con disegnato un fiore") mi fa sempre sorridere e pedalo più forte.
La strada per Zevio, Perzacco e Belfiore  in aperta campagna è poco frequentata e la natura è ancora in attesa di segnali di risveglio. Il Carega e il Baldo mostrano la nuova neve caduta nei giorni scorsi e la loro maestà di over 2000 ti fa sentire proprio un nanetto nonostante la lontananza.

I Valdesi sono dei passisti fuoriosi e viaggiano sui 35 orari ed io ciucco sans souci (senza sforzo) le ruote di giovani e meno giovani. Sono spesso a fianco di SSP che oggi ha qualche ora d'aria dopo mesi di internato familiare. Come sua tradizione, quando decide di fermarsi per problemi idraulici, per poco non succede un patatrac ciclictico. Come recita il detto famoso: "chi non .... in compagnia...."  meta del gruppo parcheggia il mezzo e concima la famosa mela di Zevio.

A Soave circumnavighiamo il castello e attacchiamo la salita che porta a Castecerino passando davanti ad una bellissima cantina adagiata sul colle. Alla deviazione per Costeggiola io arrivo ultimo ma non sono molto indietro come l'ultima volta: o io sto crescendo o loro vanno più piano.
Qui avviene un fatto spiacevole perchè un valdese rompe la bici e per lui la gita è finita: deve aspettare rinforzi da casa.
Dopo l'incidente meccanico ma senza conseguenze, si sale verso Cazzano di Tramigna: scopro solo oggi che è un comune e non frazione come pensavo.
Dopo il paese curva secca a destra e su verso val  Magragnan fino a 400 metri, passando per vecchie contrade fatte di quattro case a volte tre. La salita in alcuni tratti è ripida e negli ultimi metri ha un fondo di cemento per il ghiaccio con pendenze del 12% (almeno così penso).  E' una signora salita di 5 km che io e il Greg abbiamo fatto mesi fa, quando ci siamo congiunti con il guru per andare a Giazza.  Io sono saldamente ultimo e non ho bevuto la pozione magica di enervit, ma salgo bene, intravedendo un giovane valdese avanti di 50 metri che "si avvicina" sempre più. Nell'ultimo chilometro c'è un altro valdese che è sceso per incoraggiare gli ultimi e quando fanno così è un po' umiliante, anche se le intenzioni sono solidaristiche. Alla fine arrivo a ruota e -a onor del vero- non ho la forza di passarlo. Al colmo della salita ci sono tutti gli altri 6 personaggi ed io ne approfitto per fare alcune foto. Cerco anche di fare un filmato come omaggio al Guru ,ma il risultato è sconfortante: devo studiare meglio il mondo dei video.

solo il Greg è pronto per la foto


al grido di foto blog tutti si mettono in posa






Qui le strade si dividono: i valdesi, SSP compreso, scendono veloci verso casa, mentre io e il Greg decidiano di fare la stessa strada (non ci sono alternative) ma con tempi e modi diversi. è quasi mezzogiorno e Soave ci attende per un remake del 30 ottobre, quando ci fermammo alla Trattoria Dal Moro, 24 ore prima dell'alluvione.

Scendendo ci fermiamo per una foto bici+croce, che ormai è un cult del nostro ciclismo di montagna.


Scesi  a Montecchia di Crosara, ci attende un bel po' di strada verso Soave, ma la fame e la scia di un trattore ci portano in fretta nell'abitato di Soave, dove inforchiamo subito la pergola della trattoria.
Il torrente è imbrigliato da lastre di ferro (paratie) e i sacchi di sabbia all'esterno ricordano che qualcosa è successo.
All'interno non ci sono segni della piena che ha sommerso anche questo locale, ma a far attenzione si vede che i pannelli alti 80 cm dello stesso colore del muro non sono un ritocco estetico. Si parte con l'antipasto misto e si prosegue con due piatti di tagliolini con funghi e tartufo: buoni ma noi avremmo messo  meno aglio e soprattutto avremmo gradito dosi non omeopatiche. I dolci, invece, sono generosi, quasi eccessivi, ma di certo nulla rimane.








si intravedono i saccgi sull'argine e  il greg che esce appesantito dal ristoro.

Dopo il pranzo scattiamo alcune foto e si torna in sella. Entriamo tra le mura e sulla via che conduce alla porta est del castello mi ferma un giovane che chiede una camera d'aria: mi fermo e, come un novello San Martino (mutatis mutandis), gli dono la mia camera d'aria di scorta. Subito mi mette in mano 4€ perchè secondo lui dovrebbero costare così! Io non gli dico che l'ho pagata 5 euro  perchè comunque per solidarietà ciclistica gliel'avrei regalata. A questo punto mi chiede anche i ferri per cambiarla e io gli presto gli attrezzi del mestiere (che peraltro sono di plastica), poi vedo che è un imbranato forte con una bici antica e alla fine gliela cambio io con pompata finale compresa (non aveva nemmeno la pompetta). Capisco che viene da Arcole, ma girare con copertone "sliso" e senza un cambio è come...lasemo star!

Sono in ritardo perchè dovrei essere a casa alla 14.30 e naturalmente, quando si ha fretta, si sbaglia strada e ci ritroviano a Costeggiola anzichè Colognola ai Colli: che tordi! Allora avanti fino a Cazzano e poi su a sinistra per il Monte Tabor e giù a Illasi... avanti tutta fino a casa dove arriviamo alle 15.00.
Bella girata, bella giornata, bella compagnia, dispiace per il Guru edper il fatto che sabato prossimo sarò operativo come badante -con vista Grappa - dalla vecchia Odille: la vita è una ruota ma non si può sempre pedalare!

alla prossima GBX


Si ringrazia Ellebi, che dai monti di Trento, senza mitraglia, ci corregge le bozze.

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