28.3.10

Uscita N 10 ORIGINALE: tour del Lago...di Garda!


Sabato 27 marzo 2010


141 km
5h in sella
velocità max 60
media 27
dislivello (GBX 680 Fax e Maurox 847)


Incredibile ma vero, in una giornata spendida facciamo una piccola impresa ciclistica.

Siamo sempre in tre, come diceva la canzone di Modugno...tre briganti e tre somari (le bici)! L'allievo marchigiano anche oggi dà forfait: non conosce la parola ammortamento (della bici nuova) e allenamento anche se nella serata mi riferisce di un suo giro in solitaria tra i monti berici.

Cacallo pazzo, alias Maurox, e vari alri alias, ha il completino nuovo, nero e bianco, tutto in tinta: sembra impossibile ma gli uomini che di solito sono sbrigativi nel vestirsi , quando si tratta di ciclismo diventano dei damerini pronti per la sfilata Pitti Uomo!

La proposta audace di fare il giro del lago è del guru GioFAx, e vari alias.
La mitica coop Milonga ci mette a disposizione il furgone nuovo fiammante uscito il giorno prima dalla concessionaria: è una bella responsabilità che noi onoriamo e ringraziamo. In fondo si tratta solo di andare fino a Lazise e tornare indietro: certo il carico umano e tecnico (le nostre bici) non è di poco conto!

Siamo tutti in pantaloncini corti e così inauguriamo la stagione mostrando le nostre gambe, gambette e gam_Bonnen candide come la neve.

All'ultimo momento sembra che un inconveniente familare gambizzi le nostre progettualità ma, il vecchio Fax, con una strategia vncente riesce a strappare una semilibertà che ci permette di realizzare...l'ORIGINALEEE!

A Lazise parcheggiamo comodamente il nostro bel furgone nuovo e ci affianchiamo ad altre auto circondate da nugoli di ciclisti in partenza: sono tutti vestiti invernali e noi ci guaridamo perplessi.

Passiamo davanti a Movieland e Gardaland puntando verso Peschiera dove fiancheggiamo il porticciolo e per un bel pezzo stiamo lontani dal lago sulla strada trafficata che porta a Brescia.
Dopo Desenzano giriamo per strade interne molto suggestive che ci portano pian piano a scoprire Salò , una delle perle del lago orientale assieme a Limone, almeno secondo me.

Da qui in poi è tutto un saliscendi con il lago sulla destra inbasso e il monte Baldo che ci accompagna per un lungo tratto con le sue vette ancora imbiancate. Il cielo è azzuro il lago è blu ma...stava arrivando il nero delle gallerie: non ci sono parole per descrivere l'horror visssuto in alcune gallerie salendo verso Riva del garda, assolutamente buie, e io e Maurox assolutamente "impanicati". Meno male che la sera prima avevo chiesto al nostro guru se erano illuminate e lui mi aveva rassicurato che non c'erano problemi, lui è abituato con la torcia elettrica dentro ai mega server e non si spaventa di nulla ma per me l'idea di morire in una galleria tra Brescia e Trento investito da un camper di olandesi mi sembrava proprio una caxxata!
Quest'inverno, accompagnando una studentessa in stazione a Verona per andare a Trento alle 6 del mattino,con un buio ancora persistente, mi indignavo nel contare le persone in biciletta senza nessuna luce: invisibili ma sulla strada. Ora io ero uno di loro e come loro a rischio schiacciamento! Ma dico io, le province di Brescia e Trento non hanno forse i soldi per mettere un po' di luce in queste 3-4 gallerie quando tutte le altre sono illuminate e alcune addirittura sembrano il supermercato esselunga?
Finite le gallerie di Dario Argento ci avviciniamo senpre di più a Riva e l'andatura è molto sostenuta tanto che ci godiamo poco il paesaggio circostante: il guru tira, il cavallo pazzo controlla. Negli utili 4 km colui che è sempre stato indietro tenta il colpaccio imprimendo un ritmo forzato nell'ultima e lunghissima galleria in salita tenendo la media di 35-36. io tengo un po' e dopo mi fermo sui 34, mente giofax non si lascia sorprendere e tiene la ruota dell'ex greg succhiaruote!
A Riva arriviamo tutti e trer in volata: stanchi dopo 91 km ma felici di aver raggiunto la fine del lago. C'è molta gente sul lungolago e la giornata piena di sole ha attirato molte surfisti che sembrano essersi dati appuntamento in questa parte alta del lago, forse è un fatto di vento che scende dai monti e riempie le vele bianche con scritte rosse o nere che sembrano sigle o targhe.
Siamo in debito di carboidrati e a Torbole ci fermiamo con soddisfazione presso una pizzeria dove fanno buoni anche i primi. Il grana rioogrosamente su tutto anche sulla pizza. Dopo il tartufo nero si risale in sella direzione casa.
Il tempo è cambiato e comincia piovere e a tirare un fastidioso vento contrario. In lontananza verso sud si vede il bel tempo e le nuvole si concentrano solo nella parte nord del lago quasi a dire che l'autonomia della provincia di Trento arriva ad autodeterminarsi anche in ambito meteorologico! Il guru parte forte e Maurox dietro mentre io riparto malissimo: le tagliatelle con tris di funghi e panna non hanno fatto in tempo a trasformarsi in energia e mi ritrovo impaccato a 50 km da casa (il furgone). Stringo i denti e pedalo lascinado correre i giovani che addirittura ad un certo punto svoltano a sx in salita ma io tiro dritto e lancio loro un sms (ci vediamo al furgone).
Entrati nel veronese dopo Malcesine per le ragioni di cui sopra non piove più e il castello che domina sul lago mi saluta sornione. Pedala pedala macino chilometri e riascquisto fiducia di arrivare a destinazione rimpiangendo i ritmi dell'andata: oggi è la prima volta che io e Maurox facciamo così tanta strada, siamo abituati ai 60-80 km di cui buona parte in salita e non saliscendi come oggi. Man mano che attraverso paesi familiari come Torri, Garda, Bardolino riacquisto umore e mi stabilizzo in una velocità media che mi pemette, lo saprò poi, di tenere a distanza i due colleghi che hanno fatto un giretto di 4 km in salita, e mi stanno ora cercando di agguantarmi.
Mi dispiace per loro che hanno fatto come la corsa tra la tartaruga e la lepre: arrivo primo al furgone con un ultimo colpo di scena. Quando attraverso Lazise e mi avvicino al parcheggio non vedo in lontananza il furgone che penso sia dietro ad un grosso camper ma poi quando passo il camper ancora non lo vedo e solo dopo alcuni terribili atttimi in cui ho pensato a tutto (carabinieri, Luisito...) riesco a mettere a fuoco il furgone dietro ad un altro camperone sempre bianco come il furgone: che scagazzo!
Dopo un po' arrivano gli altri due giannizzeri un po' delusi di non esser riusciti a raggiungermi. Sono le 16 e in due ore siamo scesi da Riva, siamo stati più di 5 ore in sella, abbaimo un gran mal del cul! (non si può dire diversamente) ma siamo soddisfatti di tutto questo fieno messo in cascina. Abbiamo attraversato 3 regioni mica balle! Ora facciamo rientrare nel furgone i nostri somari e i tre briganti tornano alle proprie case sperando, invano, di prendere poche legnate o almeno una razione umanizzata!!!
GBX



















21.3.10

9a USCITA IL Guru è con noi sull'est lessinia











sabato 20 marzo 2010

Non so se mi spiego: 69 km, 1481 m di salite, 3,47 H in sella e 1, 58H a tavola da Adriana's a Badia Calavena: 5hg di lasagne fatti con 5 uova fresche , 10 bistecchine, insalatina, zucchine, pane, caffè, la prima colamba e un monte tondo brut di Soave: alleluia. I dati sono gentilmente forniti dalla strumentazione tecnologica del guru che ha sia altimetro che uno strumento che somma le diverse salite: oggi è come se fossimo andati a san giorgio!
Ma andiamo con ordine. partenza ore 10 da casa gbx a tre. Il vicino di casa ci chiede se ci fermiamo a mangiare a Montorio per prenderci in giro e non sa che la nostr atabella di marcia oggi prevede 5 GPM (gran premi della montagna).
Arriviamo a Pian di castagnè sgranati in ordine Maurox, giofax e gbx: un ordine che ritroveremo nei vari arrivi in salita con un'unica eccezione.
Scolliniamo veloci, io e fax, verso Mezzane di sotto e veniamo poi ripresi e sorpassati dal figlio del vento sulla salita per mezzane di sopra. Il tempo è brutto ma tiene e, finalmente, non c'è freddo.
Saliamo, sorpassando il capitello di san vincenzo sulla curva dove si scende per Tregnago e dopo la chiesetta degli alpini prima di Centro giriamo giù a destra per Tregnago city. Subito dopo ci aspetta il terzo "tirone" per la croce del vento con il primo kilometro e mezzo che fa urlare i muscoli. Arrivati in cima con la predetta scansione atletica ci fermiamo e decidiamo di proseguire per collina e poi Sprea e da qui scendere a Ca' del diavolo con arrivo a Badia Adriana's. I posti sono belli e selvaggi, con strappi che ci consumano la benzina , in alcuni tratti in ombra c'è un po' di neve a testimonianza di un inverno lungo e tradizionale come non se ne vedeva da anni. Arrivati alla Collina vediamo la pala eolica in tutta la sua grandezza: oggi gira e sui muretti delle strade vediamo il faccione dell'assessore regionale Valde in un cartello pubblicitario per le prossime elezione. Alle sue spalle nella foto c'è la pala a ricordare a a tutti che la prima pala eolica nel veneto è sopra il monte pecora che sovrasta Badia, caput mundi, o almeno della lessinia.
Al confluire delle strade in località Collina decidiamo di non andare a Sprea, ridente frazione di Badia a 800 m. famosa per il prete erborista, perchè sennò arriaviamo tardi al risto e per l'inaspettata ma umana riserva di benzina del guru alla sua prima uscita seria, a parte la compagnia, stagionale.
Scendiamo in picchiata, io tocco i 64 km/h ma il fax va ancora di più, mentre cavallo pazzo in discesa è un mulo. Lo aspettiamo sulla piazza di Badia dove passando Maurix saluta un po' di compaesani, ci dirà dopo che uno di loro era il sindaco, suo compagno di merende con il Valde.
A tavola diamoilmeglio di noi stessi e Adriana si gode nel vederci divorare tutto quello che ci mette davanti come ragazzini in crescita o scampati dai campi di concentramento. E' un tripudio di sapori e la compagni si fa allegra ma.. non è finita. Ci attendono altri 33 km per arrivare a casa e così dopo aver ringraziato la sig. Adriana ed aver prenotato per un prossimo "passaggio in zona" si risale a cavallo dei nostri bolidi a emissione 0 e affrontiamo ben due GPM: san Vincenzo e poi San Briccio in memoria di Michele...
Non so se siamo sani di mente ad affrontare queste salite dopo in pranzo così sostanzioso ma "l'ora d'aria" cheil ciclismo ci offre va vissuta fino in fondo.
Sulla discesa da san Briccio il guru ci dà unalezione su come si prendono le curve e noi ringraziamo per la transmigrazione di un sapere ciclistico acquisito da generazioni di Fax.
Arrivati a casa abbiamo digerito anche la colomba e siamo pronti per vedere in TV l'arrivo della Milano San Remo.
Nella serata di Domenica un sms ci annunciava che il fax oggi è già tornato in sella ed ha aggiunto altro fieno in cascina con 60 km e 700 m di salita: il guru non finisce di stupirci.
semel guru, semper guru!
gbx

13.3.10

8 uscita Over 1000 con Michele
























Finalmnete Michele è tornato sulle due ruote dopo il trauma di Albisano: bici nuova e primo arrivo sopra i 1000 metri con un freddo ancora invernale.
Partenza alle 11 dopo aver svolto ognuno le proprie funzioni coniugal-familiari: pane, giornale spazzatura. Ci avviamo verso i monti con l'idea pazza di portare Michele a Bosco Chiesanuova - la perla della Lessinia- a quota 1100 m. Giovedi, come i tre re magi, siamo andati dal nostro costrutture artigianale di bici sig Ezio Grandis e ci aveva ammonito che portare Michele, neofita del ciclismo e con la bici nuova, a Bosco era come dare da bere grappa al mattino a chi è abituato a bere acqua! PAROLE SANTE! Ma la nostra fiducia in Miki supera la necessaria prudenza e così tentiamo l'impresa! Attraversando l'abitato di Lugo vediamo alcuni uomini che stanno dipingendo la ringhiera della piazza davanti alla chiesa: le bottiglie di vino sul tavolino superano i barattoli di colore: penso che il prete abbia fatto un accordo con gli alpini per una buona azione!

A Bellorri si gira verso Lughezzano, invito Miki, che spesso si attarda, a mettersi comodo e non essere troppo coperto perchè in salita il freddo non esiste o aquasi, io mi tolgo il cachetto e si parte acconpagnati da un tempo soleggiato ma per niente caldo. Mauro non si vede, è un uomo solo al comando e ogni tanto torna indietro per solidarietà e poi riparte come cavallo pazzo.

Sembriamo proprio i tre re magi di una commedia napoletana: uno alto piu di un metro e novanta che non arriva ai 70 kg, l'altro è alto poco più di un metro e settanta e supera i 90 kg e un il terzo uomo...quasi perfetto!

Dopo alcune fernmate idriche del novello Miki arriviamo e facciamo tappa davanti al santuario di Lughezzano: non passa anima viva, neache i trattori. Non andiamo per l astrda vecchia per Bosco che Sabrina ci ha garantito pulita dalla neve ma saliamo verso Corbiolo. Ogni tanto io e mauro ci incrociamo e ci chiediamo: " dov'è il marchigiano?" E invece alla faccia nostra Miki sale lento ma continuo come un vecchio diesel. Dopo altre fermate urologiche si sbuca sulla strada provinciale per Bosco. mancano 4 km e sono le 13.10. Mauro va ed io rimango in funzione coach di miki che soffre ma non molla: gli ultimi km sono sempre i più duri e quando pensi di essere arrivato manca ancora quel che basta per avere fame sete freddo e maledire il giorno che hai deciso di salire in bici. Tutto attorno è bianco ma non è una bella giornata perchè è freddo e la visibiltà attenuata. Si intravvedono le case di Bosco e dopo un po' mauro torna indietro a dirci che siamo quasi arrivati: è fatta! Andiamo diretti dal Lenci e subito le ganbe sotto un tavolo: i miei piedi scoprono che il riscaldamento è a pavimento e subito ci troviamo senza scarpe, caschi, guanti e maglie ad ordinare gnocchi di malga, canederli e tagliatelle alla lepre. Il formaggio grana scompare subito e il pane del cestino viene azzerato. Riusciamo a non parlare di lavoro nè di mogli e compagne: la festa è tutta per Michele ch eda buon marito chiama la maglie per dire che è arrivato sano e salvo nonostante i cattivi compagni! Bravo.

Il calduccio ai piedi e la vista attraverso le ampie vetrate della valle con la chiesa di Valdiporro ci portano a procrastinare la partenza che immaginiamo tragica per il freddo. un dolce irlandese ci riconcialia con la vita e poi tutti in sella. Foto di Michele e giù imbacuccati come in pieno inverno.

Mauro scopre che c'è qualcuno più lenti di lui in discesa mantre io tocco i 55 in un tratto diritto ma di più non vado perchè non mi fido ed è freddo boia. Alla deviazione per Corbiolo io e mauro ci fermiamo dentro la fermata in legno delle corriere di linea e aspettiamo il fotografo miki. Scendiamo da dove siamo venuti, di solito non lo facciamo, prima di Arzarè lungo la strada mi fermo a leggere una scritta su una croce artistica in pietra: l'hanno posta due genitori per la morte del figlio di 14 anni travolto da un carro nel 1875. Tutta un'altra cosa rispetto alle lapidi che si vedono lungo la strada di giovani morti in auto o moto con foto colorate ma invecchiate con accanto mazzi di fiori di plastica! Ma bando al romanticismo, torniamo al ciclismo! Ci fermiamo a Lughezzaono dopo uno scherzetto di uno di noi che era andato avanti e nascosto nel cimiterino a fianco della chiesa era spuntato per fare buh! al passaggio dei compagni.

Inaspettatamente sul tornante gbx gira a sx per direzione Orsara, gli vien chiesto se conosce la strada e dice di NO! E' un'avventura, salita ancora e discesa passando dal piccolo e isolatissimo borgo di Orsara con 4 case, 17 persone, 5 asini e tanti cani e gatti. Un posto incredibile difficile da trovare sulle carte geografiche se non quelle militari. Scendiamo a Lugo dopo esser passati a fianco del cimitero dove c'è quel sant'uomo di don giuseppe che mi ha sposato "in illo tempore".
A Lugo ci sono ancora gli alpini che hanno quasi completato la pittura della ringhiera ed hanno ancoraa i bicchieri in mano, uno di loro veendo che li gurdo mi chiede: "vuto un goto?" ed io rispondo grazie domani!
Lungo la strada della valpantena io e mauro facciamo un po' di sorpassi reciproci correndo più forte che in discesa e quando ci incrociamo ci chiediamo: " dov'è il marchigiano?"

A marzana giriamo per sezano santa maria in stelle e, sorpresa, a san felice extra Miki cade! anzi no cade la sua catena e mauro si improvvisa meccanico con successo mentre io ero avanti, una volta tanto.

All'arrivo siamo tutti soddisfatti e facciamo ancora i complimenti a Michele che in poche uscite è già arrivato agli over 1000, io e mauro ci abbiamo messo mesi!

Prima di lasciarci augurandoci che sabato priossimo, vigilia di primavera, ci sia un po' più caldo e chiedendoci ma dov'è il guru giofax? intanto ci accontentiamo di vederlo in foto e speramo che leggendoci gli venga voglia di fare un giro con i suoi fans! Intanto lo incolliamo sul nostro post: è lui l'uomo dallo sguardo misterioso che canpeggia in alto.
gbx

6.3.10

7 Uscita over 1000 two




sabato 6 marzo 2010
Partiamo sempre noi due anche se Michele è quasi proprietario di una fiammante bici Grandis e un altro invitato, Abramo, non poteva essere dei nostri. Il guru del ciclismo è in libertà vigilata con prescrizioni di oraio ma speriamo che un giorno pedalando assieme possa donarci perle di saggezza!
Un ondata di freddo ci ha ricacciato indietro di due mesi. A san Zeno di Montagna si prevedono
- 2 nel mattino! La giornata è splendida e con il furgone ci portiamo alla Groletta. Annunciamo che saremo a pranzo e ci dicono che ci sarà un matromonio: ci mancava di trovarci come ciclisti in mezzo ad un matrimonio ma l'idea di emulare forrest gamp ci piace.
Alle 11 in sella dopo aver spostato il furgone per lasciare posto alla macchina degli sposi davanti al "ristomat".
Sono le 11 e c'è un freddo becco, io parto con i guantini ma cambio subito: non è sabato scorso.
Passiamo davanti alla chiesa di Albarè e c'è un matrimonio: Mauro, che se ne intende, sentenzia che è quello della Groletta!
Si sale a Castion lasciando sulla destra l'elegante Villa Pellegrini e pensando ch siamo in zona Toni che abita proprio qui vicino.
Da qui inizia la salita e Mauro s'invola (si scrive così?). Dopo 2 km incrocio sulla sx la strada che sale da Torri via Albisano e la memoria torna all'ultimo giro con Michele quando i freni lo hanno tradito ma non i suoi amici. Arrivo in 40 min a san Zeno di montagna godendomi tutto il panorama del lago e dei monti, soprattutto ho spesso a fianco il monte che ha una conformnazione per cui lo chiamano il naso di Napoleone. Un orologio digitale di un negozio segna + 0 ma non sembra così freddo per la gran luce di mezzogiorno. Dopo san zeno che come sempre è sonnecchiosa e deserta, saliamo verso Prada con l'idea d arrivare al passo dello sceriffo e poi girare giù per Lumini.
E' freddo ma siamo in giornata di grazia e una volta allo sceriffo proseguiamo senza esitazioni verso Prada. Man mano che saliamo il bianco si fa più intenso e gli alberi seppur senza foglie trattengono la neve ghicciata lasciandone cadere un po ' sulla strada. Nei tratti in ombra è
davvero freddo ma sia scatenati e si sale. Al passo dello Sceriffo arriviamo veloci, Mauro più di me e decidiamo di tirare dritto verso Prada da dove vediamo scendere un groppuscolo di ciclisti: e noi siamo da meno?
C'è un silenzio bellissimo disturbato solo da alcune auto che sfrecciano veloci. Passo a fianco a dei signori a piedi e quasi si spaventano perchè il ciclista è come un gatto: arriva senza far rumore.
Passo davanti a diversi ristoranti e quando arrivo "al cacciatore" mi ricordo che lo scorso anno ci siamo fernati a mangiare il solito "panino lungo" e sopra il camino acceso era appeso un quadretto con la scritta: "L'uomo è come il giornale: quotidiano a 20 anni; settimanale a 30; quindicinale a 40; mensile a 50; stagionale a 60; edizioni straordinarie a 70 e chiusura pubblicazioni a 80!"
Con questi pensieri e vedendo Mauro che torna indietro capisco che ci siamo quasi. Arrivati a Prada alta alla seggiovia immobile ci fermiamo per farci le foto e i complimenti del coraggio reciproco nello sfidare il freddo che qui è sicuramente sotto zero.
Infatti la discesa, soprattutto per Mauro è una sofferenza: arrivati al passo della sceriffo giriamo per Lumini e ci sembra d'essere in una steppa siberiana: vento, neve a terra, cielo azzurro...manca solo che i lupi ci attraversino la strada. A Lumini fermata per scaldarci le mani e poi giù piano verso Caprino. Scendendo vediamo per l'ultima volta dall'alto il lago e sotto di noi la piana di Caprino. Arriviamo veloci alla Groletta dopo un attacco di gbx che l'ex greg non riesce a neutralizzare cosicchè poco dopo le 13 mettiamo a riposo i nostri cavalli di ferro e ci avviamo verso il ristorante. Non si vedono macchine da sposi, forse sono ancora a farsi le foto in giro...noi comunque sposi o non sposi siamo affamati ed entriamo. Siamo solo noi avventori extramatrimoniali ma tra tutti gli invitati non sono più di una quuarantina e l'aria è decisamnete dimessa! La cameriera che conosciamo ci aggiorna indicandoci la sposa vestita normalmente anzi con vestiti un po' larghi ma anche se lo capiamo da noi la solerte cameriera ci informa! Non ci sono bambini e il silenzio è quasi irreale ma non triste: la sposa è impegatissima a ricevere telefonate e gli invitati a mangiare. Dopo un po' capiamo chi è lo sposo e quando incrocia la sposa si vede che c'è complicità e naturalezza: l'amore è salvo! Noi siamo in un angolo della sala vicino al trmoconvettore e siamo come delle spie che però più che scrutare sono impengate a mangiare tutto quello che portano:primo, secondo, dolce, caffè pane cipolline olive tutto in fila e veloce. Ci alziamo da tavola "pieni come ovi" e siamo leggeri quando ci dicono che la spesa è di soli 10 euro come scritto sul cartellone fuori per i pranzi feriali. Parliamo con Vito, il cuoco, che ci aggiorna sul fatto che gli sposi si sono sposati solo in municipio (altro che chiesa di Albarè) e che si sposeranno in chiesa a Benvento, dov'è originaria la sposa, e lì si che faranno le cose per bene!
Con fatica ma soddisfatti riusciamo a salire sul furgone e tornare verso casa finalmente riscaldati ma agognando la doccia calda amica insostutuibile dei ciclisti di montagna. Oggi abbiamo messo "fieno in cascina" e siamo tornati over 1000: è difficile pensare di tornare indietro ma speriamo di recuperare i 10 gradi persi perchè siamo stufi del freddo e della neve eppoi sabato prossimo c'è l'allievo che vorremmo portare a.......(alla prossima). notte
gbx.