6.3.10

7 Uscita over 1000 two




sabato 6 marzo 2010
Partiamo sempre noi due anche se Michele è quasi proprietario di una fiammante bici Grandis e un altro invitato, Abramo, non poteva essere dei nostri. Il guru del ciclismo è in libertà vigilata con prescrizioni di oraio ma speriamo che un giorno pedalando assieme possa donarci perle di saggezza!
Un ondata di freddo ci ha ricacciato indietro di due mesi. A san Zeno di Montagna si prevedono
- 2 nel mattino! La giornata è splendida e con il furgone ci portiamo alla Groletta. Annunciamo che saremo a pranzo e ci dicono che ci sarà un matromonio: ci mancava di trovarci come ciclisti in mezzo ad un matrimonio ma l'idea di emulare forrest gamp ci piace.
Alle 11 in sella dopo aver spostato il furgone per lasciare posto alla macchina degli sposi davanti al "ristomat".
Sono le 11 e c'è un freddo becco, io parto con i guantini ma cambio subito: non è sabato scorso.
Passiamo davanti alla chiesa di Albarè e c'è un matrimonio: Mauro, che se ne intende, sentenzia che è quello della Groletta!
Si sale a Castion lasciando sulla destra l'elegante Villa Pellegrini e pensando ch siamo in zona Toni che abita proprio qui vicino.
Da qui inizia la salita e Mauro s'invola (si scrive così?). Dopo 2 km incrocio sulla sx la strada che sale da Torri via Albisano e la memoria torna all'ultimo giro con Michele quando i freni lo hanno tradito ma non i suoi amici. Arrivo in 40 min a san Zeno di montagna godendomi tutto il panorama del lago e dei monti, soprattutto ho spesso a fianco il monte che ha una conformnazione per cui lo chiamano il naso di Napoleone. Un orologio digitale di un negozio segna + 0 ma non sembra così freddo per la gran luce di mezzogiorno. Dopo san zeno che come sempre è sonnecchiosa e deserta, saliamo verso Prada con l'idea d arrivare al passo dello sceriffo e poi girare giù per Lumini.
E' freddo ma siamo in giornata di grazia e una volta allo sceriffo proseguiamo senza esitazioni verso Prada. Man mano che saliamo il bianco si fa più intenso e gli alberi seppur senza foglie trattengono la neve ghicciata lasciandone cadere un po ' sulla strada. Nei tratti in ombra è
davvero freddo ma sia scatenati e si sale. Al passo dello Sceriffo arriviamo veloci, Mauro più di me e decidiamo di tirare dritto verso Prada da dove vediamo scendere un groppuscolo di ciclisti: e noi siamo da meno?
C'è un silenzio bellissimo disturbato solo da alcune auto che sfrecciano veloci. Passo a fianco a dei signori a piedi e quasi si spaventano perchè il ciclista è come un gatto: arriva senza far rumore.
Passo davanti a diversi ristoranti e quando arrivo "al cacciatore" mi ricordo che lo scorso anno ci siamo fernati a mangiare il solito "panino lungo" e sopra il camino acceso era appeso un quadretto con la scritta: "L'uomo è come il giornale: quotidiano a 20 anni; settimanale a 30; quindicinale a 40; mensile a 50; stagionale a 60; edizioni straordinarie a 70 e chiusura pubblicazioni a 80!"
Con questi pensieri e vedendo Mauro che torna indietro capisco che ci siamo quasi. Arrivati a Prada alta alla seggiovia immobile ci fermiamo per farci le foto e i complimenti del coraggio reciproco nello sfidare il freddo che qui è sicuramente sotto zero.
Infatti la discesa, soprattutto per Mauro è una sofferenza: arrivati al passo della sceriffo giriamo per Lumini e ci sembra d'essere in una steppa siberiana: vento, neve a terra, cielo azzurro...manca solo che i lupi ci attraversino la strada. A Lumini fermata per scaldarci le mani e poi giù piano verso Caprino. Scendendo vediamo per l'ultima volta dall'alto il lago e sotto di noi la piana di Caprino. Arriviamo veloci alla Groletta dopo un attacco di gbx che l'ex greg non riesce a neutralizzare cosicchè poco dopo le 13 mettiamo a riposo i nostri cavalli di ferro e ci avviamo verso il ristorante. Non si vedono macchine da sposi, forse sono ancora a farsi le foto in giro...noi comunque sposi o non sposi siamo affamati ed entriamo. Siamo solo noi avventori extramatrimoniali ma tra tutti gli invitati non sono più di una quuarantina e l'aria è decisamnete dimessa! La cameriera che conosciamo ci aggiorna indicandoci la sposa vestita normalmente anzi con vestiti un po' larghi ma anche se lo capiamo da noi la solerte cameriera ci informa! Non ci sono bambini e il silenzio è quasi irreale ma non triste: la sposa è impegatissima a ricevere telefonate e gli invitati a mangiare. Dopo un po' capiamo chi è lo sposo e quando incrocia la sposa si vede che c'è complicità e naturalezza: l'amore è salvo! Noi siamo in un angolo della sala vicino al trmoconvettore e siamo come delle spie che però più che scrutare sono impengate a mangiare tutto quello che portano:primo, secondo, dolce, caffè pane cipolline olive tutto in fila e veloce. Ci alziamo da tavola "pieni come ovi" e siamo leggeri quando ci dicono che la spesa è di soli 10 euro come scritto sul cartellone fuori per i pranzi feriali. Parliamo con Vito, il cuoco, che ci aggiorna sul fatto che gli sposi si sono sposati solo in municipio (altro che chiesa di Albarè) e che si sposeranno in chiesa a Benvento, dov'è originaria la sposa, e lì si che faranno le cose per bene!
Con fatica ma soddisfatti riusciamo a salire sul furgone e tornare verso casa finalmente riscaldati ma agognando la doccia calda amica insostutuibile dei ciclisti di montagna. Oggi abbiamo messo "fieno in cascina" e siamo tornati over 1000: è difficile pensare di tornare indietro ma speriamo di recuperare i 10 gradi persi perchè siamo stufi del freddo e della neve eppoi sabato prossimo c'è l'allievo che vorremmo portare a.......(alla prossima). notte
gbx.

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