23.2.11

6a Uscita: Con i Valdo Rana, ritorno a Soave dopo l'alluvione.

Sabato 19 febbraio 2011






Percorso: Gavagnin, San Martino BA, Mambrotta, Zevio, Perzacco, Belfiore, Soave, Castelcerino; Costeggiola, Cazzano di tramigna, Val Magragnan, Marsilio, Montecchia di Crosara, Soave (ristoro), Costeggiola, Cazzano di Tramigna, Monte tabor, Illasi, Colognola ai Colli, San Martino BA : 95 km

dislivello: 650m circa

Attori: squadra http://www.teambattaglin.it/ ; il Greg, SSP, GBX


La storia comincia dal venerdi sera, quando attraverso piazza Brà e vedo gli  http://www.amicidellabicicletta.it/ che si preparano a fare 200 giri dell'Arena per  aderire alla campagna m'illumino di meno di Caterpillar. Io sono appena uscito dal lavoro e -seppur in bici- non mi permetto di fermarmi, perchè non rientro nei canoni del sindacato dei ciclisti: la bici deve avere un'illuminazione a dinamo per essere ecologici! Io ho la dinamo, ma non funziona da una vita e sono fornito di energia elettrica alimentata "a muro"...troppo avanti. Capisco l'idea e la sensibilità ecologica, ma quando la bici è ferma la dinamo non produce energia e il povero ciclista, a meno di essere bardato in modo catarifrangente, è al buio.

alimetazione a muro!

linea futurista

Oggi doveva essere il giorno del Guru (48esimo genealitico) che aveva prospettato 100/1500 (chilometri e dislivello), ma ordini di forza maggiore lo hanno costretto al palo: tutto rinviato a data da destinarsi.
Dopo varie e infruttuose comunicazioni via sms fino a notte inoltrata, ci ritroviamo il sabato mattina nell'incertezza più completa: chi siamo? Dove andiamo?

Dal mio bunker, dove sto pompando la mia amata freccia blu, vedo apparire prima il Greg e poi nientepopodimeno che  SSP (sei sul podio), alla sua prima uscita dopo mesi di ciclismo indoor.

Sono le 9 e a due passi da casa GBX ci sono i Valdo Rana che si ritrovano al Gavagnin per il loro giro di routine.  Dopo due pedalate realizzo che sono lì ad attenderci 5 valdesi capeggiati da corvo bianco.  Qualche confronto sulla strada da fare ma poi si parte: originale!
 Io avevo proposto un saliscendi tra i monti ma i valdesi temono il freddo e finchè non c'è la primavera ufficiale rimangono in zona lago e bassa collina.

La giornata è splendida e la temperatura è 5-6 gradi.  Si passa davanti a Emmaus e la scritta "BERLUSCONI: PIU ALTO CHE ONESTO! VIVA LA VITA!" (con disegnato un fiore") mi fa sempre sorridere e pedalo più forte.
La strada per Zevio, Perzacco e Belfiore  in aperta campagna è poco frequentata e la natura è ancora in attesa di segnali di risveglio. Il Carega e il Baldo mostrano la nuova neve caduta nei giorni scorsi e la loro maestà di over 2000 ti fa sentire proprio un nanetto nonostante la lontananza.

I Valdesi sono dei passisti fuoriosi e viaggiano sui 35 orari ed io ciucco sans souci (senza sforzo) le ruote di giovani e meno giovani. Sono spesso a fianco di SSP che oggi ha qualche ora d'aria dopo mesi di internato familiare. Come sua tradizione, quando decide di fermarsi per problemi idraulici, per poco non succede un patatrac ciclictico. Come recita il detto famoso: "chi non .... in compagnia...."  meta del gruppo parcheggia il mezzo e concima la famosa mela di Zevio.

A Soave circumnavighiamo il castello e attacchiamo la salita che porta a Castecerino passando davanti ad una bellissima cantina adagiata sul colle. Alla deviazione per Costeggiola io arrivo ultimo ma non sono molto indietro come l'ultima volta: o io sto crescendo o loro vanno più piano.
Qui avviene un fatto spiacevole perchè un valdese rompe la bici e per lui la gita è finita: deve aspettare rinforzi da casa.
Dopo l'incidente meccanico ma senza conseguenze, si sale verso Cazzano di Tramigna: scopro solo oggi che è un comune e non frazione come pensavo.
Dopo il paese curva secca a destra e su verso val  Magragnan fino a 400 metri, passando per vecchie contrade fatte di quattro case a volte tre. La salita in alcuni tratti è ripida e negli ultimi metri ha un fondo di cemento per il ghiaccio con pendenze del 12% (almeno così penso).  E' una signora salita di 5 km che io e il Greg abbiamo fatto mesi fa, quando ci siamo congiunti con il guru per andare a Giazza.  Io sono saldamente ultimo e non ho bevuto la pozione magica di enervit, ma salgo bene, intravedendo un giovane valdese avanti di 50 metri che "si avvicina" sempre più. Nell'ultimo chilometro c'è un altro valdese che è sceso per incoraggiare gli ultimi e quando fanno così è un po' umiliante, anche se le intenzioni sono solidaristiche. Alla fine arrivo a ruota e -a onor del vero- non ho la forza di passarlo. Al colmo della salita ci sono tutti gli altri 6 personaggi ed io ne approfitto per fare alcune foto. Cerco anche di fare un filmato come omaggio al Guru ,ma il risultato è sconfortante: devo studiare meglio il mondo dei video.

solo il Greg è pronto per la foto


al grido di foto blog tutti si mettono in posa






Qui le strade si dividono: i valdesi, SSP compreso, scendono veloci verso casa, mentre io e il Greg decidiano di fare la stessa strada (non ci sono alternative) ma con tempi e modi diversi. è quasi mezzogiorno e Soave ci attende per un remake del 30 ottobre, quando ci fermammo alla Trattoria Dal Moro, 24 ore prima dell'alluvione.

Scendendo ci fermiamo per una foto bici+croce, che ormai è un cult del nostro ciclismo di montagna.


Scesi  a Montecchia di Crosara, ci attende un bel po' di strada verso Soave, ma la fame e la scia di un trattore ci portano in fretta nell'abitato di Soave, dove inforchiamo subito la pergola della trattoria.
Il torrente è imbrigliato da lastre di ferro (paratie) e i sacchi di sabbia all'esterno ricordano che qualcosa è successo.
All'interno non ci sono segni della piena che ha sommerso anche questo locale, ma a far attenzione si vede che i pannelli alti 80 cm dello stesso colore del muro non sono un ritocco estetico. Si parte con l'antipasto misto e si prosegue con due piatti di tagliolini con funghi e tartufo: buoni ma noi avremmo messo  meno aglio e soprattutto avremmo gradito dosi non omeopatiche. I dolci, invece, sono generosi, quasi eccessivi, ma di certo nulla rimane.








si intravedono i saccgi sull'argine e  il greg che esce appesantito dal ristoro.

Dopo il pranzo scattiamo alcune foto e si torna in sella. Entriamo tra le mura e sulla via che conduce alla porta est del castello mi ferma un giovane che chiede una camera d'aria: mi fermo e, come un novello San Martino (mutatis mutandis), gli dono la mia camera d'aria di scorta. Subito mi mette in mano 4€ perchè secondo lui dovrebbero costare così! Io non gli dico che l'ho pagata 5 euro  perchè comunque per solidarietà ciclistica gliel'avrei regalata. A questo punto mi chiede anche i ferri per cambiarla e io gli presto gli attrezzi del mestiere (che peraltro sono di plastica), poi vedo che è un imbranato forte con una bici antica e alla fine gliela cambio io con pompata finale compresa (non aveva nemmeno la pompetta). Capisco che viene da Arcole, ma girare con copertone "sliso" e senza un cambio è come...lasemo star!

Sono in ritardo perchè dovrei essere a casa alla 14.30 e naturalmente, quando si ha fretta, si sbaglia strada e ci ritroviano a Costeggiola anzichè Colognola ai Colli: che tordi! Allora avanti fino a Cazzano e poi su a sinistra per il Monte Tabor e giù a Illasi... avanti tutta fino a casa dove arriviamo alle 15.00.
Bella girata, bella giornata, bella compagnia, dispiace per il Guru edper il fatto che sabato prossimo sarò operativo come badante -con vista Grappa - dalla vecchia Odille: la vita è una ruota ma non si può sempre pedalare!

alla prossima GBX


Si ringrazia Ellebi, che dai monti di Trento, senza mitraglia, ci corregge le bozze.

14.2.11

5a Uscita: Prima Translessinia con Fashion!



Sabato 12 febbraio 2011

Percorso: casa BGX, Stallavena, direttissima Erbezzo, Bosco (ristoro), Velo, San Rocco, casa GBX: Km 82 
Dislivello 1300 m
Velocità max 68 km
Attori: Greg (Maurox, Cavallo pazzo) e GBX



E dopo le ciacole si torna in sella con il nuovo abbigliamento invernale che mi fa sentire più magro, più forte, più mxxa! Anche il Greg ha la tutina nuova, ma lui fashion  lo è sempre stato, mentre io ero più ciclista di strada. Siamo soli, ma lo sapevamo, e saliamo assieme fino a Bellori, dove inizia la salita e ci diamo appuntamento in piazza a Erbezzo. 13 km di salita senza grandi strappi. Il tempo è uggioso, ma abbiamo speranza che in altura il sole ci riscaldi. Così da Corso un bel soletto ci accompagna e lo sbalzo di temperatura  tra le zone in ombra e quelle al sole è brusco.
Salendo, non posso non vedere cosa la gente getta per terra: lattine, bottiglie di vetro e di plastica, pacchetti di sigarette, fazzoletti...La stupidità esiste e non occorre accendere la TV.

Arrivo a Erbezzo senza grandi patemi, ma la salita si conferma sempre lunga, anche quando si intravede il campanile che compare e scompare di tornante in tornante.
Il Greg è sulla panchina a fianco di un vecchio che sorseggia una birra: è salito come un fulmine l'airone di Badia!
Un buon cappuccio al bar centrale frequentato da giovani, bambini e nonni; prima di tornare in sella scatto due foto di rito: una al monumento ai caduti (non è scritto ai suoi prodi e così non si scherza) e una al campanile della parrocchiale..




In velocità corriamo verso la meta: Bosco e, più precisamente Lenci 3, dove siamo stati l'ultima volta nel giugno scorso per il mio compleanno. A differenza di sabato, oggi non c'è molta inversione termica e l'aria fresca punge il viso.
Il Greg avanza l'ipotesi che siamo i primi a portare i colori del team Battaglin con le maglie nuove over 1000, ma non possiamo esserne sicuri, perchè giovedi sera abbiamo sentito di personaggi molto più fuori di noi per il ciclismo: in fondo noi abbiamo una frequanza sportiva da pensionati senza essere sponsorizzati INPS!
Dal Lenci non c'è molta gente, l'ambiente è sempre accogliente: noi ci piazziamo lungo la vetrata che guarda verso Velo e come se fossimo a casa nostra ci togliamo le ghette e le scarpette per appoggiare i fetoni freddi sul pavimento riscaldato.  Oggi siamo parchi e ci accontentiamo di un'ottima pizza cimbra con salsiccia e ricotta affumicata: buona ed economica. Il dolce e il caffè completano il pranzo ed è ancora molto presto, perchè sono appena le due e se arriviamo a casa in anticipo qualcuno potrebbe lamentarsi.
Così, dopo alcune foto all'interno del locale, usciamo al fresco e puntiamo su Velo, primo amore!


pizza cimbra

mitica stufa in maiolica

Valdo Ufficale

Valdo infiltrato

Prima di Valdiporro faccio una prima foto sulla strada deserta: è un paesaggio proprio invernale anche se senza neve. Le foto successive le faccio in corsa come ho visto fare al Guru e non vengono poi così male.





passaggio a Valdiporro


Valdiporro

casa tipica della lessinia

casa dei siori di città

in ombra il ghiaccio persiste

uomo impanicato in discesa

A Velo arrivo prima io sfruttando le discese e assieme entriamo al bar del risto 13 Comuni. Chiedo al barista se c'è Jhon Calt, lui non capisce e mi guarda basito, ma quando traduco mi chiama subito il miglior chef della Lessinia che ha appena chiuso la cucina e si appresta a salire sulla MTB.
Do ciacole con Jhon Calt sotto lo sguardo vigile della signora Eli e, dopo il secondo caffè accompagnati da due ottimi zaleti, siamo pronti davvero per scendere dalla Lessinia e tornare down.
Nella discesa io non resisto e lancio la bici ai 68 nella discesona prima di San Rocco, mentre il Greg scende frenando.  Ad un certo punto intravedo un ciclista davanti, prima dell'ultima salita lo raggiungo e gli sto dietro: è un valdo e ha anche lui i vestiti nuovi, quindi giovedi sera c'era anche lui! Quando si sale il rumore dei cambi tradisce la mia presenza e il valdo da me sconosciuto si gira veloce per guardarmi, ma io ho sopra lo spolverino giallo e non mi riconosce, cosicchè sulla salita sale sui pedali e mi lascia un po' indietro tanto che fatico a riacciuffarlo. Solo quando gira per Moruri  mi vede e forse dal resto dell'abbigliamento capisce che c'è una certa parentela e ci salutiamo.  Intanto io continuo a pedalare e alla deviazione per Caiò aspetto il Greg, che era così lontano da non aver assistito alla scenetta e così gliela racconto subito. Giriamo per Caiò e ci godiamo questa stradina poco frequentata che ci porta a Pian  di Castagnè e da lì ormai siamo a casa, ma rimane giusto il tempo di fermarsi al maneggio e fischiare ai cavalli annoiati per fare l'ultima foto.

5 cavalli in vista

il Greg fischia, i cavalli  si girano e gbx spara pixel


Alla prossima GBX

p.s.
Si ringrazia Ellebi che dai monti di  Trento svolge per il blog l'attività di correttore di bozze (quelle scritte)
                                   

Team Battaglin: Che festa! ma c'è un intruso!

Giovedi 10 febbraio 2011





Oggi niente giri in bici ma due eventi diversi: il primo, all'esse fotografato un personaggio conosciuto nel settore integratori ...che sia questo il segreto della sua agilità in salità?
il greg pizzicato dall'antidoping


Il secondo evento è la serata della squadra del Guru, del Greg e di SSP che  si ritrova per la consegna dei vestiti invernali.
In borgo coma, alla birreria Paulaner, che assomiglia ad una grande piazza d'armi del divertimento, il  soppalco è preparato per accogliere la numerosa e poderosa squadra del team Battaglin.  

non è la mia...
 
Il  Presidente Marcus e lo stato maggiore sono schierati in attesa della truppa . Io arrivo quasi in orario con il Greg: sono nervoso perchè non sono un associato ma un semplice simpatizzante epppoi, da quando ho scritto il post a dicembre in occasione dell'uscita a Soave, temo sempre di ncontrare le ragazze "minute ma atletiche" che in questi giorni di ritorno femminista sulla piazza contro il Silvio nazionale potrebbero chiedermi "ma ci sito? sa vuto? sa scivito? "
Sto lontano dalle donne che sono  ben accompagnate e sostenute dal Presidente. Intanto arriva il Guru, direttamente dal Server, e poi SSP, un po' sovrappeso nonostante l'intensa attività di ciclismo indoor.

Le battute si sprecano sul ciclista professionista appena rientrato da un squalifica ed ora in rianimazione per un'autotrasfuzione col suo sangue conservato in frigo: il nostro amico cuoco John Calt nonchè appassionato ciclista  ci ha detto che è come lasciare una bistecca 20 giorni in frigo...

Io stasera sono qui perchè uno degli amici valdesi ha deciso di devolvere il nuovo abbigliamento invernale al sottoscritto (mantengo l'anonimato del donatore per evitare ripercussioni societarie). Ho già mangiato e cosippure gli altri tre soci ma qualcosa ordiniamo: un piattino di patatine e quando arriva la cameriera con tre piatti di patatine.... le diciamo che sono tutte per noi. Non perdiamo occasione per fare i pierini, stavolta a scapito di altri ciclisti valdesi che devono riordinare le loro patatine.

eccoli: 3 valdesi e un infiltrato!

Ad un certo punto il presidente, aiutato da una valletta, comincia la distribuzione dei nuovi capi invernali: giacca e pantaloni con salopet. Rispetto alla divisa precedente si è arricchita di un nuovo importante sponsor con i fiocchi, anzi con gli gnocchi, anzi no con i tortellini. Eh si il vecchio John Frog (Giovanni Rana) affianca col suo marchio gli spumanti Valdo sulle maglie della squadra. La scena della distribuzione dei pacchi con i vestiti nuovi richiama la festa di Santa  Lucia, quando i bimbi felici aprono i regali. Qualcuno si spoglia e indossa la maglia per provare se ha scelto la giusta misura e sembra che tutto fili liscio: grande organizzazione! Ad un certo punto io mi ritrovo tra le mani un pacco rosso bianco e nero e capisco che quella che sembrava una battuta era vero e anch'io son contento, ma tengo il pacco sulla panca ...non si sa mai!  A cinquant'anni devo limitare le brutte figure eppoi non so più raccontarle grosse, forse non sono mai stato bravo a farlo.



Cerchiamo di uscire in punta di piedi con il pacco dono sotto la giacca, ma una volta arrivati giù alla cassa dobbiamo risalire dal Presidente che raccoglie i soldi di tutti...bella serata Presidente e agili in sella!

Una volta usciti salutiamo il Guru e SSp ed io abbraccio come un peluche il pacco con i vestiti nuovi, mentre il Greg ingrana la prima.
Sabato saremo in sella belli come figurini, i Roberto Bolle del ciclismo! Porteremo le maglie over 1000.


p.s.: le patatine le abbiamo pagate tutte.


Alla prossima GBX

13.2.11

4a USCITA: Vai col Guru!!!!!!

Sabato 5 febbraio 2011

Casa Gbx, poste Quinto, Alcenago, Fane, Sant'Anna D'Alfaedo, Ronconi, Erbezzo (Ristoro), Lugo, casa Gbx.
Dislivello 1200 m
Km 72
Velocità max 63
Attori : Gbx, Greg e Guru



Dopo mesi e mesi di attesa, finalmente il Guru è uscito dal server e pedala con noi, ha il rientro alle 13.30, ma ora concentriamoci sulla partenza!
Il Greg è giovane e arriva in ritardo e così si parte dopo le 9.30, ma subito il Guru ha un dovere coniugale inderogabile: spedire una lettera muliebre! Facciamo visita agli uffici postali della zona ,ma sono gremiti all'inverosimile, soprattutto di persone anziane che evidentemente durante la settimana non hanno tempo e intasano gli uffici postali di sabato, come l'ambulatorio medico di lunedi mattina! Spero che quando sarò vecchio sia tutto informatizzato, certificato, on line ecc.ecc.



I due giovani valdesi under 50 (il Greg èanche under 40 ma per poco) sono vestiti con i colori del team Battaglin sponsorizzato Valdo, mentre io ho il mio abbigliamento proletario da sci da fondo.
Il Guru sembra in forma  e nonostante il poco tempo a disposizione conferma il percorso originale: Erbezzo via Fane. I due ragazzi vanno avanti e io affronto la salita al 10 % con calma e gesso.
A Fiamene mi fermo per fotografare la casa con la cupola -che mi sembra un osservatorio- con sullo sfondo il bel Baldo versione inverno. 


Da Corrubbio saliamo assieme e prima di Sant'Anna non ci lasciamo sfuggire l'occasione di figurare come i due ladroni a fianco di Gesù in croce:
                          
 


A Sant'Anna passiamo davanti alla Chiesa e scendiamo giù per incrociare la strada che porta a Erbezzo. Passiamo salendo la tranquilla località di Ronconi (a dire il vero anche Coda, Vaggimal, Fane non erano proprio frequentate) e dopo "el longo pontaron" Gbx ritrova quel saliscendi in quota che lo galvanizza. Il Guru è un pò in riserva, ma sale onesto con il Greg e presto ci troviamo tutti e tre a Erbezzo con le gambe sotto la tavola nella mitica  Stua del sior Bruno. La giornata è splendida e nonostante i 1100 m ci sono 18 gradi il 5 febbraio!  Il Guru è affamato e saltano i buoni propositi di far presto e così affrontiamo un bel bis di primi  per recuperare carboidrati e il dolce finale per non farci mancare nulla. La sala è calda e accogliente con la stufa centrale che arreda e riscalda ciclisti e avventori. La base della tavola in legno è un ristoro per i nostri piedi. 
Si parla del programma 2011, delle montagne da scalare, della cronica difficoltà di far capire all'altra metà del cielo che il ciclismo è un naturale stabilizzatore dell'umore e favorisce la stabilità affettiva e altri discorsi autoconsolatori: no ghemo altro!

fieno in cascina!


dialogo tra ciclisti...

All'uscita un po' di foto al paesaggio dominato dal Baldo di fronte e dalle nuvole sulla pianura di sotto.

ingresso La Stua con Ferrari parcheggiate!


18° non so se mi spiego!
Il Guru è in clamoroso ritardo per il giro in giostra con la prole, così scendiamo a tutta, lasciando indietro il Greg. Alla curva per Fosse saluto il Guru, perchè decido di aspettare il giovane e timoroso Greg e lasciare andare il padre di famiglia che deve fare ancora 20 km per arrivare all'auto e altrettanti per raggiungere casa.  Io aspetto al sole e dopo un bel po' comincio a preoccuparmi, così come quando il Greg mi aspetta alla fine delle salite.
Ma eccolo arrivare frenando come un pivello. Solo da Bellori -quando la salita termina fin quasi a spianare- allora il Greg mette il turbo e va più veloce che in discesa!

Quando arriviamo vicino a casa, vediamo la giostra che gira e ci chiediamo: il Guru sarà ancora per strada o sulla giostra del Bruco?


ecco la giostrina di san Valentino!

Alla prossima GBX

3.2.11

3a USCITA: Il lago d'inverno!

Sabato 29 gennaio 2011

Attori su 2 ruote: Greg e GBX
Casa Greg, teatro romano, lungadige campagnola, Corso Milano, Croce bianca, Bussolengo, Bardolino, garda, Torri, Albisano , san Zeno di Montagna, Passo Sceriffo, Rist al Capriolo, Lumini, Caprino, Rivoli, Sant'Ambrogio, Pedemonte, Parona, Casa: km 109

Dislivello: 900 m





Si parte in due e si torna in due...il Guru lo abbiamo solo visto nel ritorno sommerso dalle carte e un po' triste.
Si parte tardi perchè non c'è niente di caldo ma il tempo dovrebbe tenere e noi andiamo verso il lago direttamente da casa senza il trasferimento in auto perchè il Greg vuol fare fondo...sta assimilando qualcosa dai valdesi! L'attraversamento della città è la parte più faticosa con qualche rischio per noi ciclisti, in parte cercato: ciò che non faccio durante tutta la settimana con la bici da lavoro mi ritrovo a farle con la bici da corsa e bardato da cavaliere medievale o meglio invernale!

Alla croce bianca ci sono sempre gruppi di ciclisti che si danno appuntamento e così sorpassiamo agevolmente due ciclisti che definiamo "pensionati" ma dopo un paio di chilometri gli stessi ci passano davnti come fulmini ed io reagisco subito e li riaggancio con il Greg dietro di qualche di metro. D'inverno a volte fai fatica a capire se il ciclista ha 30 o 60 anni tanto è coperto quasi dovesse fare una rapina in banca, o semplicemente dal tabaccaio. Così fino a Bussolengo, quando i misteriosi ciclisti girano verso il Corno, non capiamo chi siano questi personaggi ma li ringrazianmo di averci tirato fin lì.  Facciamo un tentativo a casa del Guru per capire se può essere dei nostri ma quando ci fermiamo davanti a casa sua vediamo il suo sconsolante sms  e ritorniamo a pedalare verso il lago. Prendiamo la ciclabile che fiancheggia il canale Camuzzoni (?) e godiamo di una discreta vista sulla valle e sotto vediamo tranquilllo e sonnecchioso l'Adige che con le sue anse ci toglie un po' della nostra ansia! (rima banale ma inevitabile)

A Pol risaliamo sopra il canale e teniamo la strada per Bardolino sbucando poi a Cisano e  per la prima volta intravedo la bella facciata della chiesa che non avevo mai notato essendo un po' all'interno. Il lago è piatto e la visuale è scarsa,ci sono poche macchine, poche bici e poco tutto:Lago d'inverno! Triste e fascinoso.  Passiamo veloci Garda e a Torri ci fermiamo per fare un po' di  foto con vista porticciolo e castello. Il centro è proprio grazioso con il suo Castello, lo specchio d'acqua davanti e il Baldo bianco e incombente. Mettiamo guanti e occhiali alla ballerina di bronzo e scattiamo le nostre foto alternative.


 
Saliamo verso Albisano e il Greg prova a fare meglio di chi si vantava su un blog ciclistico di aver fatto 22 minuti fino al bivio per san Zeno.  Io sono tranquillo ma tonico e impiego una mezzoretta a salire. Il Greg ha impiegato 23 minuti!  Poi su a san Zeno dove facciamo una sosta e registriamo che la temperatura è salita a 1 grado! E' quasi un quarto all'una e la fame si fa sentire onde ragion per cui si torna in sella e decidiamo di non arrivare a Prada che è lontana e fa freddo ma di fermarsi al primo ristoro. Veloci ma con i piedi ghiacciati arrivo al passo del sceriffo preceduto dal Greg e con un gesto della testa ci confermiamo  direzione Nord.
 Dopo qualche chilometro vado in crisi di fame e comincio a sognare caldo e manicaretti. 

Ad un certo punto vedo avanti il Greg fermo davanti ad un ristorante che mi aspetta e decido che più in là non si va e quando lo raggiungo non ascolto le sue giuste osservazioni che non ci sono auto parcheggiate come segnale che si può mangiare. Con la bici quasi entro nel locale tanto sono determinato e affamato. E' il ristorante Al Capriolo ed è scritto che è aperto tutto l'anno... Entriamo nel bar e non vediamo nessuno ma è appena tornata con il pulmino giallo della  scuolabus una bambina ed entra in un'altra porta: dove ci sono bambini c'è una pentola sul fuoco!

Dopo aver chiesto permesso arriva il buon Gabriele che come arcangelo dell'accoglienza ci fa accomodare e subito il termosifone si riempie dei nostri vestiti invernali ma sudati. Siamo soli ma non ci perdiamo d'animo, e dopo aver chiesto di spegnere la tv accesa sulle miserie umane, ci affidiamo al menù a base di capriolo....    A Gabriele  avevo chiesto anche un pezzo di legno da mettere sotto i piedi gelati ma forse mi sono spiegato male e lascio cadere l'insolita richiesta. Dopo esserci ben rifocillati socializziamo con il cuoco Gabriele che oggi ci ha salvato dalla morte per fame: ci racconta che la telefonia mobile appena inaugurata funziona solo a Prada alta, che poi non è così alta come vorrebbero far credere perchè non arriva ai 1000 metri, che anche San Zeno non ha 750 m che sventola per farsi pubblicità e che qui Al Capriolo siamo a 820 m e stamattina fioccava! 

  
Dopo il rito della vestizione, non può mancare ormai la foto col cuoco e via fuori al freddo scendendo pian piano fino a Lumini e poi giù a Caprino. Giriamo per Rivoli di cui ammiriamo il bel forte rotondo e passiamo vicino al mitico ristorante la Cicala che da un anno si è spostatao da questa parte della piana di Caprino proveniente da sotto El Moscal (ottima cucina ma non popolare). 

A Pedemonte andiamo a stanare il Guru alle prese di sabato con i conti e gli sconti. Un po' di invidia, quatro ciacole, un altro caffè e poi veloci a casa perchè la luce se ne sta andando, è quasi sera.
Alla faccia del bicarbonato di sodio abbiamo sfondato il muro dei 100 km e siamo contenti come bambini: ci basta poco. Oggi ci siamo regalati pianura, lago, montagna e discesa , abbiamo scoperto un nuovo rifugium peccatorum sotto il Baldo oltre al collaudato Cacciatore che oggi proprio non avrei raggiunto.
 Per essere gennaio abbiamo già fatto 3 uscite e sperimentato tre cucine diverse di cui una nuova: è una buona tabella di marcia... di quelle che non si ritrovano nei trattati sul ciclismo serio e noioso.

A sabato prossimo (sperema) GBX