11.4.11

9a uscita: giro fuori porta col tricolore!

Domenica 19 marzo 2011

Percorso: casa GBX, Grezzana, Montecchio, Negrar, Torbe, Prun, Fane, Fiamene, Alcenago, Grezzana, casaGBX

Attori ciclisti: gbx, greg, guru



Oggi la siora Franci non c'è a salutarci dalla finestra ma ci ha prestato una bandiera che il 17 marzo ha sventolato dalla finestra di casa mia e oggi è sulle nostre spalle di ciclisti nazional popolari!

ciclista d'Italia

fratelli d'Italia

tortellino veronese

Non abbiamo avvisato nessuno e solo alle ore 8 mando un sms al guru per dirgli che avremmo fatto un girino(come fa il rospo quando incontra la rana) giusto per prendere un po' d'aria. Subito arriva la risposta: arrivo! E così, oggi con poco tempo, ma tanta voglia di pedalare, ci troviamo in tre sulla strada per Grezzana dove aggrediamo l'irta salita per Montecchio (14%).

Il fondo stradale è pessimo anche se le elzioni al Comune di Grezzana sono vicine. La carreggiata è stretta e la vegetazione intorno sembra dar segnali di risveglio, noi siamo ancora bardati come cavalieri invernali e non immaginiamo cosa potrebbe succedere tra qualche settimana...

timidi segnali di primavera

siamo al 19 marzo ma il paesaggio è ancora invernale: alberi spogli e montagne innevate !  


Alla deviazione per Avesa ci aspettiamo , o meglio, mi aspettano i giovinastri per attraversare assieme la sonnecchiosa Montecchio che la Domenica mattina, complice la messa, si anima di uomini che al bar "al solito posto" attendono le donne ei bambini che scono dalla chiesa.

Sfrecciando giù verso Negrar ci sorpassa una torba di ciclisti scatenati a cui cediamo il passo tanto sono indemoniati: qualcuno ha anche i pantaloncini corti: ci sono ciclisti che non gurdano la temperatura ma il calendario e così la tera domenica di marzo, anche se nevica, bisogna fare il cambio di vestiario.
La giornata è bella e i ciclisti spuntano da tutte le parti.

baldo valdo con vista Baldo

 Il Guru ch econosce questi posti ci guida verso Torbe dove facciamo tappa a suon di panini con la soppressa della Valpolicella e il lardo. In omaggio, dall'alimetarista Amedo ci sono le "brasadele", dolce veronese, e noi facciamo la nostra parte.
Il colpo da paisso arriva con le foto quando si tratta dcoivolgere l'ignaro salumiere in una gag della serie: "salame tra i salami". All'esterno, sulla parete del negozio, sulle "arele" sono attaccati grappoli di corvina a ricordarci che siamo nella zone del recioto e dell'amarone e la bottiglia (vuota) della casa vinicola "Le Pontare" sembra il nostro sponsor!

Torbe caput mundi

i paninari

I valdi giovin nella zona salumi

arriva el recioto

Dal sior Amedo ghe el tartufo della lessinia


Le pontare: se te lo bevi te ve solo in disesa!

Il tempo passa in fretta quando non si pedala e se magna...ma come bianco coniglio nella favola di Alice nel paese delle meraviglie dobbiamo dire: siamo in ritardo!
Allora su in sella e dopo Prun con le sue cave nella roccia giriamo a destra per Fane e, vista l'ora e la salita è già tornata la fame. Ma per strada ci fermaimao tutti e tre per l'ultima matada della mattina una bella foto con i nostri simili e poi tutti a casa come i veri ciclisti della Domenica.

do musi


e ....


Alla prossima
GBX

31.3.11

8a Uscita. Tra Porcini e tagliate.



SABATO 12 marzo 2011

Percorso: trasferimento a Bus e poi a Rivoli con mezzo a motore. Caprino, Platano, Porcino, Spiazzi, Caprino, Rubiara, Lumini, Prada alta. ritorno a Rivoli per "ristoro". Km 60  Guru (80 per rientro a Buss)

Dislivello: 1400 GBX e Greg.  Guru 1500

Attori su due ruote: GBX, Greg, Guru.





La giornata è bigia ma l'umore è buono. Il tempo a disposizione è poco e deciso dalle esponenenti dell'altra metà del cielo che a turno definiscono orari di rientro. Stavolta a sorpresa è il Greg a ricevere cartellino con orario di ritorno: 15.30!

Utilizziamo il  mezzo per arrivare ai monti e sfruttare il tempo per scalare e scendere come capretti i lessini occidentali.  Passiamo a prelevare il Guru e scrocchiamo un buon caffè dopo essere stati accolti da un'avvenente fanciulla in cartone che, con spirito carnevalesco residuo, fissiamo nell'obiettivo.

come siamo ridotti...

In velocità raggiungiamoAffi e Rivoli dove parcheggiamo nel parcheggio del
www.ristorantelagroletta.it , un'esperinza di vita e lavoro di persone con disturbi psichici ma con tanta voglia di normalità. Noi ci avviamo svelti in sella e raggiungiamo la località Platano che prende il nome da un albero gigante dove all'ombra delle foglie si sarebbero nascosti 100 bersaglieri ...oggi la chioma è come la testa del Greg e non si potrebbe nascondere nemmeno un criceto ma tra qualche settimana il vecchio albero vestirà una bellissima chioma che rende verosimile il racconto dei cento bersaglieri.

ecco il mitico platano

piccolo valdese


Poco dopo giriamo a destra e affrontiamo per la prima volta, io e il Greg, la salita del Porcino, ch eprende il nome dalla località di quattro case che attraversiamo. E' una salita che abbiamo già fatto in discesa e non era niente male con un fondo però molto dissestato. Io temo questa salita perchè ho visto che ha tratti al al 14%  e ho un sacro rispetto e timore per le strade quando superano certe pendenze.


Il Greg ci saluta e il fax mi aspetta. E' una strada che corre parallela alal salita per Spiazzi e non passa quasi nessuno a pate qualche trattore e la gente che abita nelle varie villette o fattorie che si incontrabo salendo. La natura sta facendo il suo corso e il Fax immrotala in corsa i fiori che sbocciano ai margini del cemento/asfalto. Il bosco è selvaggio e poco curato contribuendo a dare epicità alla salita silenziosa dei grimper.

primi segnali di primavera




La salita è dura ma la tuta bionica e l'idea di esserci rende tutto più facile, cosicchè gli 8 km di salita passano lisci e rimango in sella anche nei tratti più duri senza grande affanno.

non so se mi spiego ma è scritto 14%


gbx sale e il guru fotografa in corsa

Con mia sorpresa e soddisfazione sbuchiamo in fretta sulla strada provinciale per Spiazzi e arriviamo fino al cartello per foto ricordo dei "paiazzi a spiazzi".

paiazzi a spiazzi

Ma il tempo stringe e il programma varispettato: griamo la bici e giù a Caprino per risalire in direzione Lumini e meta Prada alta 1000 m.  In centro a Caprino fermata e foto al mercato dove tra banchetti di stoffe presidiati da facce cinesi e crocchi vocianti di giovani donne moldave ci confermano che il mondo è vario. Se venissmo d'estate sarebbe pieno di tedeschi che il sabato emigrano a Caprino e si fermano a mangiare o in alta montagna sotto il Baldo o nei dintorni dove i buoni risptoranti e gli agriturismo sono numerosi come i cinghiali  a Pomarance in Toscana.



Arrivati ai 700 m di Lumini, io sono in crisi di fame ed energia e temo di non riuscire ad onorare il programma originale. Nel frattempo anche il Greg affamato ha assalito il locale negozio di alimentari. Il Guru, imperturbabile,  detta la linea: Prada o morte! Nei dintorni dell'albego al Capriolo i colleghi mi affiancano e fanno argine per impedirmi di fermarmi come avevo fatto qualche mese fa.   Lungo la strada strisce di neve ci accompagnano nelle parti più in ombra: è l'ultima neve che vedremo. 



ultima neve


Arriviamo bene a Prada e come sempre c'è un senso di abbandono ai piedi del Baldo in una loocalità che per tanti mesi all'anno, quando la seggiovia è ferma  e c'è un silenzio che indica solo vuoto, ti trasmette quest'aria strana di tristezza nonostante la maestosità del Baldo ancora bianco proprio sopra di noi.

ultimi freddi


Ma non c'è tempo per cullarsi nella "gloria dell'alto dei cicli" perchè il ristorante potrebbe chiudere e soprattutto c'è un signorino che oggi ha il tempo contato ...
Scendiamo dalla stessa strada da dove siamo venuti anche se non è nel nostro stile  godendoci dall'alto la piana di Caprino e in lontananza il lago. In velocità raggiungiamo la Groletta e, per dimostrare che siamo autonomi e bravi ragazzi, mettiamo subuito a lavare i panni nella lavatrice che abbiamo portato con noi...

un butel da sposare!

dritto alla meta!

attenti a quei due
 
Il pranzo è completo: antipasto, primo, secondo strong di tagliata con rucola e scaglie di grana con contorni vari.... qualcuno non ce la fa e salta il dolce!

la tagliata: meglio tanta è buona che poca e cattiva!

lo staff con gli atleti piu-mati

Oggi, dopo il pranzo non c'è strada da fare, per me e il Greg, mentre il Guru mette in fienile altri 20 km per arrivare a casa. Ecco i suoi numeri di giornata. Noi ci siamo accontentati di 1400 di dislivello.



Alla prossima GBX

7.3.11

7a OUT. Il ritorno del Marchigiano. L'E' TUTTO UN CARNEVAL !!!

Sabato 5 marzo 2011

Percorso: casaGBX, Castagnè, Moruri, San Rocco, San Mauro, Mezzane, San Briccio, San Martino B.A., casa GBX: 60 km

Dislivello: 1200 m

Attori: 
Giovanni alias GBX,
Mauro alias Greg, ex Greg, Cavallo Pazzo, Maurox,
Giovanni alias Guru, Gurufax, fax, giofax
 Michele alias Il Marchigiano.








Tutto comincia il lunedi 28 febbraio quando GBX per lavoro deve andare a Venezia e due foto per il blog ci scappano.

GBX a Venezia




La testa è a sabato, quando si spera di tornare in sella dopo lo stop di sabato scorso. Il Greg è uscito con i Valdesi, ma dopo un po' s'è perso per colpa della sua mania di scattare in salita -anche quando l'è solo un pontesel!

Ma prima di sabato a Verona ghe el venardi gnocolar con la sfilata dei carri, ma soprattutto... na gran magnada de gnochi!
Come da  tradizione familiare, il pranzo del venerdi gnocolar è allietato dagli gnocchi fatti dalla zianna e da la so buteleta (Uì): di generazione in generazione! I sughi sono tre: pomodori, burro e salvia, cannella e zucchero di canna, novità in onore del ciclista di origini rodigine (de Rovigo) Miki Magoff. A dire il vero, ieri, giovedì, dal buon Albert de L'Osteria Dogana Vecia in via Filippini lungo l'Adige, con il Greg avevo mangiato gli gnocchi con la pastisada de musso: una specialità. Insomma l'è tutto un gnoccamento nostrano e innocente ben diverso da altri...


tipica scena in una cucina veronese il venardi gnocolar







Il gran finale: versione con il pomodoro


Incredibile ma vero, il Marchigiano, dopo mesi di duro lavoro nelle patrie galere, ha deciso di pedalare con noi, ma non è l'unica novità del giorno, perchè riemerge dagli angusti spazi del server il nostro Guru che ha strappato il bonus alla sua padrona.
Si parte dopo la benedizione di siora Francesca, che ogni sabatoci saluta prima di partire. Oggi però è carnevale e alla dotazione ufficiale dei valdesi viene aggiunta una mascherina e più avanti una penna di gallina ruspante della Lessinia. Speriamo che il Presidente non s'incacchi ...

3G: Greg Guru Gbx sotto lo sguardo protettivo di Francesca.



ecco il Marchigiano con la barba da Silvio Pellico

Agili in sella saliamo verso Pian di Castagnè ed è un bell'andare con il Greg e il Guru in fuga e GBX e Marchigiano a chiacchierare tranquilli. Non sa il Marchigiano che i suoi amici gli hanno preparato un percorso "par farlo morir". Onesti siam onesti e al Marchigiano viene anticipato dove andremo, ma il poveretto non conosce bene queste strade, anche se quasi un anno fa, quando il Greg era nel sarcofago per il mal di schiena, avevamo fatto Moruri (ma in discesa!).

A Castagnè primo stop per foto a mezza costa per festeggiare le ottime notizie che il marchigiano ci regala:  un piccolo Marchigiano è in arrivo e per oggi questa è la miglior notizia in assoluto.


il Guru con se penna bianca (che porterà per tutto il giro)


Marchigiano mascherato e pennuto.

Girare a sinistra per Moruri è sempre un'avventura: sembra di entrare in un altro mondo e dimensione. Siamo quasi a 500 metri e siamo ancora nel Comune di Verona: misteri della poltica.  Il nome per noi ciclisti richiama le terribili salite e -parafrasando la frase dei gladiatori rivolta all'imperatore- potremmo dire: Ave Caesare, Moruri te salutant!
Soprattutto l'ultima salita è veramente strong e difatti il buon Marchigiano all'altezza della Chiesetta di Magrano mette giù il piede, ma non si abbatte. Era previsto! (Bastardi dentro)

Arrivati a San Rocco ci fermiamo al bar centrale e non può mancare panino caffè brioche giornale. Oggi non ci fermiamo a pranzo e quindi uno stop energetico ci voleva proprio.
Guru mascherato a San Rocco.

Dopo san Rocco giriamo a destra per San Mauro: 4,5 km annuncia il cartello, ma solo noi sappiamo che ,dopo una breve discesa, ci aspetta una salitona veramente hard (12-14 %).  Lungo la strada incontro due donne che salgono a piedi e le invito ad incitare il giovane che sta arrivando. Ognuno sale del proprio passo e nell'ordine arriva il Greg il Guru e GBX....ma del marcigiano non si vede nemmeno l'ombra dopo 10 minuti.    C'è la certezza che ha messo giù il piedi (era previsto) ma anche salendo a piedi il ritardo è sospetto e così il Guru riscende a cercarlo.
Non è successo nulla di grave ma un crampo malefico ha bloccato il più giovane ma meno allenato del quartetto. Intanto un bel sole è comparso e ci riscalda in una giornata freddina e ancora invernale.  Nonostante la batosta il Marchigiano risale in sella per affrontare la discesa e provare a far girare la gamba in vista della sua salita finale: San Briccio!


Prima di scendere nella Val di Mezzane ci fermiamo sulla strada per la località Centro alla Croce e scattiamo delle foto con lo sfondo del Monte Carega imbiancato dalle ultime nevi. Il Greg non c'è perchè una volta tanto in discesa è avanti.




Ammirate i monti e la grazia del marchigiano  sul terreno concimato di fresco...


hic manebimus optime (qua stemo benon)

Nella discesa dopo Mezzane di Sopra mi lancio ai 69 km/h e raggiungo il Greg che ci aspetta all'imboccatura della salita per Castagnè. Dopo arriva subito il Guru e dopo una vita anche il quarto uomo: assieme puntiamo su San Briccio, l'ultima ma la più significativa salita per il marchigiano. Prima di salire facciamo un po' di teatro e poi su per la strada denominata "del marchigiano" per la sua debacle nella prima uscita.  Il Greg parte, ma io e il Guru acconpagnamo passo passo il Marchigiano che riceve preziosi consigli e aiuti psico-tecnici per affrontare una salita che è certamente alla sua portata. Si sale a zig zag con il guru che fa strada, il marchigiano in mezzo e io a chiudere. Alla fine tiene duro e ce la fa: un piccolo passo per l'umanità, ma un grande passo per un grande uomo! Non era scontato che ce la facesse dopo i due KO precedenti e noi lo speravano perchè un po' lo volevamo "far morir", e ci siamo riusciti. D'altro canto, un po' volevamo dargli la giusta soddisfazione  per fargli desiderare altre uscite assieme.


La sfida contro la sfiga: riuscirà il marchigiano a scalare San Briccio?
 
Marchigiano vincitor con l'aiuto psico-tecnico dell'Uomo mascherato.
 
Torniamo a casa con la pancia vuota ma con la mente libera e le gambe toniche. Ridendo e scherzando la tecnologia del Guru ci dice che abbiamo fatto 1200 di dislivello...mica bau bau micio micio: ed è solo marzo!

Il marchigiano fatica a trascinarsi negli ultimi chilometri fino all'auto, ma si vede che è contento e che la scalata vittoriosa di San Briccio lo porta a perdonarci del montagnoso percorso programmato.
Siamo fatti cosi: bastardi dentro.

In serata è arrivata una diffida della Presidenza dei Valdo Rana con la comunicazione che il gran Giurì ha comminato due giornate di squalifica ai ciclisiti Greg Guru e GBX per aver messo in ridicolo i colori della squadra  adottando mascherine di carnevale che  rendevano impossibile il normale  riconoscimento d'identità  come previsto dall'UCI (unione cilcisti internazionale) I ciclisti hanno fatto ricorso al papà del gnocco!


Alla prossima GBX 

p.s. Benvenuto a SANDROPAN  tra i lettori fissi inviti i lettori a sbirciare il suo Blog Le Cronache di Sandropan     http://sandropan.blogspot.com/    (L'è pi fora de mi!)


Si ringrazia Ellebi che dal remoto di Trento sistema le bozze (a pubblicazione avvenute) e taglia le parti ritenute non conformi con lo spirito del Blog.


23.2.11

6a Uscita: Con i Valdo Rana, ritorno a Soave dopo l'alluvione.

Sabato 19 febbraio 2011






Percorso: Gavagnin, San Martino BA, Mambrotta, Zevio, Perzacco, Belfiore, Soave, Castelcerino; Costeggiola, Cazzano di tramigna, Val Magragnan, Marsilio, Montecchia di Crosara, Soave (ristoro), Costeggiola, Cazzano di Tramigna, Monte tabor, Illasi, Colognola ai Colli, San Martino BA : 95 km

dislivello: 650m circa

Attori: squadra http://www.teambattaglin.it/ ; il Greg, SSP, GBX


La storia comincia dal venerdi sera, quando attraverso piazza Brà e vedo gli  http://www.amicidellabicicletta.it/ che si preparano a fare 200 giri dell'Arena per  aderire alla campagna m'illumino di meno di Caterpillar. Io sono appena uscito dal lavoro e -seppur in bici- non mi permetto di fermarmi, perchè non rientro nei canoni del sindacato dei ciclisti: la bici deve avere un'illuminazione a dinamo per essere ecologici! Io ho la dinamo, ma non funziona da una vita e sono fornito di energia elettrica alimentata "a muro"...troppo avanti. Capisco l'idea e la sensibilità ecologica, ma quando la bici è ferma la dinamo non produce energia e il povero ciclista, a meno di essere bardato in modo catarifrangente, è al buio.

alimetazione a muro!

linea futurista

Oggi doveva essere il giorno del Guru (48esimo genealitico) che aveva prospettato 100/1500 (chilometri e dislivello), ma ordini di forza maggiore lo hanno costretto al palo: tutto rinviato a data da destinarsi.
Dopo varie e infruttuose comunicazioni via sms fino a notte inoltrata, ci ritroviamo il sabato mattina nell'incertezza più completa: chi siamo? Dove andiamo?

Dal mio bunker, dove sto pompando la mia amata freccia blu, vedo apparire prima il Greg e poi nientepopodimeno che  SSP (sei sul podio), alla sua prima uscita dopo mesi di ciclismo indoor.

Sono le 9 e a due passi da casa GBX ci sono i Valdo Rana che si ritrovano al Gavagnin per il loro giro di routine.  Dopo due pedalate realizzo che sono lì ad attenderci 5 valdesi capeggiati da corvo bianco.  Qualche confronto sulla strada da fare ma poi si parte: originale!
 Io avevo proposto un saliscendi tra i monti ma i valdesi temono il freddo e finchè non c'è la primavera ufficiale rimangono in zona lago e bassa collina.

La giornata è splendida e la temperatura è 5-6 gradi.  Si passa davanti a Emmaus e la scritta "BERLUSCONI: PIU ALTO CHE ONESTO! VIVA LA VITA!" (con disegnato un fiore") mi fa sempre sorridere e pedalo più forte.
La strada per Zevio, Perzacco e Belfiore  in aperta campagna è poco frequentata e la natura è ancora in attesa di segnali di risveglio. Il Carega e il Baldo mostrano la nuova neve caduta nei giorni scorsi e la loro maestà di over 2000 ti fa sentire proprio un nanetto nonostante la lontananza.

I Valdesi sono dei passisti fuoriosi e viaggiano sui 35 orari ed io ciucco sans souci (senza sforzo) le ruote di giovani e meno giovani. Sono spesso a fianco di SSP che oggi ha qualche ora d'aria dopo mesi di internato familiare. Come sua tradizione, quando decide di fermarsi per problemi idraulici, per poco non succede un patatrac ciclictico. Come recita il detto famoso: "chi non .... in compagnia...."  meta del gruppo parcheggia il mezzo e concima la famosa mela di Zevio.

A Soave circumnavighiamo il castello e attacchiamo la salita che porta a Castecerino passando davanti ad una bellissima cantina adagiata sul colle. Alla deviazione per Costeggiola io arrivo ultimo ma non sono molto indietro come l'ultima volta: o io sto crescendo o loro vanno più piano.
Qui avviene un fatto spiacevole perchè un valdese rompe la bici e per lui la gita è finita: deve aspettare rinforzi da casa.
Dopo l'incidente meccanico ma senza conseguenze, si sale verso Cazzano di Tramigna: scopro solo oggi che è un comune e non frazione come pensavo.
Dopo il paese curva secca a destra e su verso val  Magragnan fino a 400 metri, passando per vecchie contrade fatte di quattro case a volte tre. La salita in alcuni tratti è ripida e negli ultimi metri ha un fondo di cemento per il ghiaccio con pendenze del 12% (almeno così penso).  E' una signora salita di 5 km che io e il Greg abbiamo fatto mesi fa, quando ci siamo congiunti con il guru per andare a Giazza.  Io sono saldamente ultimo e non ho bevuto la pozione magica di enervit, ma salgo bene, intravedendo un giovane valdese avanti di 50 metri che "si avvicina" sempre più. Nell'ultimo chilometro c'è un altro valdese che è sceso per incoraggiare gli ultimi e quando fanno così è un po' umiliante, anche se le intenzioni sono solidaristiche. Alla fine arrivo a ruota e -a onor del vero- non ho la forza di passarlo. Al colmo della salita ci sono tutti gli altri 6 personaggi ed io ne approfitto per fare alcune foto. Cerco anche di fare un filmato come omaggio al Guru ,ma il risultato è sconfortante: devo studiare meglio il mondo dei video.

solo il Greg è pronto per la foto


al grido di foto blog tutti si mettono in posa






Qui le strade si dividono: i valdesi, SSP compreso, scendono veloci verso casa, mentre io e il Greg decidiano di fare la stessa strada (non ci sono alternative) ma con tempi e modi diversi. è quasi mezzogiorno e Soave ci attende per un remake del 30 ottobre, quando ci fermammo alla Trattoria Dal Moro, 24 ore prima dell'alluvione.

Scendendo ci fermiamo per una foto bici+croce, che ormai è un cult del nostro ciclismo di montagna.


Scesi  a Montecchia di Crosara, ci attende un bel po' di strada verso Soave, ma la fame e la scia di un trattore ci portano in fretta nell'abitato di Soave, dove inforchiamo subito la pergola della trattoria.
Il torrente è imbrigliato da lastre di ferro (paratie) e i sacchi di sabbia all'esterno ricordano che qualcosa è successo.
All'interno non ci sono segni della piena che ha sommerso anche questo locale, ma a far attenzione si vede che i pannelli alti 80 cm dello stesso colore del muro non sono un ritocco estetico. Si parte con l'antipasto misto e si prosegue con due piatti di tagliolini con funghi e tartufo: buoni ma noi avremmo messo  meno aglio e soprattutto avremmo gradito dosi non omeopatiche. I dolci, invece, sono generosi, quasi eccessivi, ma di certo nulla rimane.








si intravedono i saccgi sull'argine e  il greg che esce appesantito dal ristoro.

Dopo il pranzo scattiamo alcune foto e si torna in sella. Entriamo tra le mura e sulla via che conduce alla porta est del castello mi ferma un giovane che chiede una camera d'aria: mi fermo e, come un novello San Martino (mutatis mutandis), gli dono la mia camera d'aria di scorta. Subito mi mette in mano 4€ perchè secondo lui dovrebbero costare così! Io non gli dico che l'ho pagata 5 euro  perchè comunque per solidarietà ciclistica gliel'avrei regalata. A questo punto mi chiede anche i ferri per cambiarla e io gli presto gli attrezzi del mestiere (che peraltro sono di plastica), poi vedo che è un imbranato forte con una bici antica e alla fine gliela cambio io con pompata finale compresa (non aveva nemmeno la pompetta). Capisco che viene da Arcole, ma girare con copertone "sliso" e senza un cambio è come...lasemo star!

Sono in ritardo perchè dovrei essere a casa alla 14.30 e naturalmente, quando si ha fretta, si sbaglia strada e ci ritroviano a Costeggiola anzichè Colognola ai Colli: che tordi! Allora avanti fino a Cazzano e poi su a sinistra per il Monte Tabor e giù a Illasi... avanti tutta fino a casa dove arriviamo alle 15.00.
Bella girata, bella giornata, bella compagnia, dispiace per il Guru edper il fatto che sabato prossimo sarò operativo come badante -con vista Grappa - dalla vecchia Odille: la vita è una ruota ma non si può sempre pedalare!

alla prossima GBX


Si ringrazia Ellebi, che dai monti di Trento, senza mitraglia, ci corregge le bozze.