13.3.10

8 uscita Over 1000 con Michele
























Finalmnete Michele è tornato sulle due ruote dopo il trauma di Albisano: bici nuova e primo arrivo sopra i 1000 metri con un freddo ancora invernale.
Partenza alle 11 dopo aver svolto ognuno le proprie funzioni coniugal-familiari: pane, giornale spazzatura. Ci avviamo verso i monti con l'idea pazza di portare Michele a Bosco Chiesanuova - la perla della Lessinia- a quota 1100 m. Giovedi, come i tre re magi, siamo andati dal nostro costrutture artigianale di bici sig Ezio Grandis e ci aveva ammonito che portare Michele, neofita del ciclismo e con la bici nuova, a Bosco era come dare da bere grappa al mattino a chi è abituato a bere acqua! PAROLE SANTE! Ma la nostra fiducia in Miki supera la necessaria prudenza e così tentiamo l'impresa! Attraversando l'abitato di Lugo vediamo alcuni uomini che stanno dipingendo la ringhiera della piazza davanti alla chiesa: le bottiglie di vino sul tavolino superano i barattoli di colore: penso che il prete abbia fatto un accordo con gli alpini per una buona azione!

A Bellorri si gira verso Lughezzano, invito Miki, che spesso si attarda, a mettersi comodo e non essere troppo coperto perchè in salita il freddo non esiste o aquasi, io mi tolgo il cachetto e si parte acconpagnati da un tempo soleggiato ma per niente caldo. Mauro non si vede, è un uomo solo al comando e ogni tanto torna indietro per solidarietà e poi riparte come cavallo pazzo.

Sembriamo proprio i tre re magi di una commedia napoletana: uno alto piu di un metro e novanta che non arriva ai 70 kg, l'altro è alto poco più di un metro e settanta e supera i 90 kg e un il terzo uomo...quasi perfetto!

Dopo alcune fernmate idriche del novello Miki arriviamo e facciamo tappa davanti al santuario di Lughezzano: non passa anima viva, neache i trattori. Non andiamo per l astrda vecchia per Bosco che Sabrina ci ha garantito pulita dalla neve ma saliamo verso Corbiolo. Ogni tanto io e mauro ci incrociamo e ci chiediamo: " dov'è il marchigiano?" E invece alla faccia nostra Miki sale lento ma continuo come un vecchio diesel. Dopo altre fermate urologiche si sbuca sulla strada provinciale per Bosco. mancano 4 km e sono le 13.10. Mauro va ed io rimango in funzione coach di miki che soffre ma non molla: gli ultimi km sono sempre i più duri e quando pensi di essere arrivato manca ancora quel che basta per avere fame sete freddo e maledire il giorno che hai deciso di salire in bici. Tutto attorno è bianco ma non è una bella giornata perchè è freddo e la visibiltà attenuata. Si intravvedono le case di Bosco e dopo un po' mauro torna indietro a dirci che siamo quasi arrivati: è fatta! Andiamo diretti dal Lenci e subito le ganbe sotto un tavolo: i miei piedi scoprono che il riscaldamento è a pavimento e subito ci troviamo senza scarpe, caschi, guanti e maglie ad ordinare gnocchi di malga, canederli e tagliatelle alla lepre. Il formaggio grana scompare subito e il pane del cestino viene azzerato. Riusciamo a non parlare di lavoro nè di mogli e compagne: la festa è tutta per Michele ch eda buon marito chiama la maglie per dire che è arrivato sano e salvo nonostante i cattivi compagni! Bravo.

Il calduccio ai piedi e la vista attraverso le ampie vetrate della valle con la chiesa di Valdiporro ci portano a procrastinare la partenza che immaginiamo tragica per il freddo. un dolce irlandese ci riconcialia con la vita e poi tutti in sella. Foto di Michele e giù imbacuccati come in pieno inverno.

Mauro scopre che c'è qualcuno più lenti di lui in discesa mantre io tocco i 55 in un tratto diritto ma di più non vado perchè non mi fido ed è freddo boia. Alla deviazione per Corbiolo io e mauro ci fermiamo dentro la fermata in legno delle corriere di linea e aspettiamo il fotografo miki. Scendiamo da dove siamo venuti, di solito non lo facciamo, prima di Arzarè lungo la strada mi fermo a leggere una scritta su una croce artistica in pietra: l'hanno posta due genitori per la morte del figlio di 14 anni travolto da un carro nel 1875. Tutta un'altra cosa rispetto alle lapidi che si vedono lungo la strada di giovani morti in auto o moto con foto colorate ma invecchiate con accanto mazzi di fiori di plastica! Ma bando al romanticismo, torniamo al ciclismo! Ci fermiamo a Lughezzaono dopo uno scherzetto di uno di noi che era andato avanti e nascosto nel cimiterino a fianco della chiesa era spuntato per fare buh! al passaggio dei compagni.

Inaspettatamente sul tornante gbx gira a sx per direzione Orsara, gli vien chiesto se conosce la strada e dice di NO! E' un'avventura, salita ancora e discesa passando dal piccolo e isolatissimo borgo di Orsara con 4 case, 17 persone, 5 asini e tanti cani e gatti. Un posto incredibile difficile da trovare sulle carte geografiche se non quelle militari. Scendiamo a Lugo dopo esser passati a fianco del cimitero dove c'è quel sant'uomo di don giuseppe che mi ha sposato "in illo tempore".
A Lugo ci sono ancora gli alpini che hanno quasi completato la pittura della ringhiera ed hanno ancoraa i bicchieri in mano, uno di loro veendo che li gurdo mi chiede: "vuto un goto?" ed io rispondo grazie domani!
Lungo la strada della valpantena io e mauro facciamo un po' di sorpassi reciproci correndo più forte che in discesa e quando ci incrociamo ci chiediamo: " dov'è il marchigiano?"

A marzana giriamo per sezano santa maria in stelle e, sorpresa, a san felice extra Miki cade! anzi no cade la sua catena e mauro si improvvisa meccanico con successo mentre io ero avanti, una volta tanto.

All'arrivo siamo tutti soddisfatti e facciamo ancora i complimenti a Michele che in poche uscite è già arrivato agli over 1000, io e mauro ci abbiamo messo mesi!

Prima di lasciarci augurandoci che sabato priossimo, vigilia di primavera, ci sia un po' più caldo e chiedendoci ma dov'è il guru giofax? intanto ci accontentiamo di vederlo in foto e speramo che leggendoci gli venga voglia di fare un giro con i suoi fans! Intanto lo incolliamo sul nostro post: è lui l'uomo dallo sguardo misterioso che canpeggia in alto.
gbx

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