9.7.10

23 USCITA: RISORTI...all'ombra dell'ossario del Grappa







Sabato 3 luglio 2010
Monte Grappa 1775 m
48 km 1600 m dislivello ore ...variabili.

E' l'uscita della rinascita umana e sportiva di un 50nne e di un quasi anta col mal di schiena appena uscito dal sarcofago.
Siamo sempre in due muniti di furgone perchè arrivare a Ezzelino da Romano non proprio sotto casa. Fa caldo ed è un sabato da bollino rosso per le partenze dei vacanzieri. Tutto liscio.
In questi girnitutti cosigliano di non uscire dalle 11 alle 16, non bere alcolici, non fare sforzi fisici, bere 2 hl di acqua...tutto vero ma se un uomo non vuol scendere dal podio dello Stelvio il 25 luglio pv e l'altro deve capire se attaccarela bici al chiodo...non esiste bello o brutto tempo ma buono o cattivo equipaggiamento (Baden Powell).
Ad ogni buon conto alle 8 siamo già in strada e alle 10 siamo al bar a Ezzelino per il secondo caffè delle giornata. Abbiamo due borracce piene e siamo senza ammiraglia di Riccarduk che poteva portarci i cambi borracce, inaffirci sul cammino e passarci le barrette.
Siamo in due ma avremmo dovuto essere in 4 senonchè i due nuovi amici hanno dato forfait. Il guru è sempre impegnato su più fronti e il marchigiano...non è lontano da noi dal momento che la salita del Grappa da Semonzo si trova in terra trevigiana.
In suo onore alla Chiesa di Semonzo ci fermiamo per una foto e un cambio idraulico: occorre salire leggeri! un signore ci fa la foto e ci racconta delle sue camminate sui monti circostanti. Quando uno è vestito da ciclista e ha la faccia come la nostra tutti si sentono in dovere di socializzare!
Pronti attenti via. Il caldo non è ancora forte ma si fa sentire e da subito la salita richiede impegno. Il guru mi ha dato consigli utili che già dal primochilometo metto in pratica al 90%. salendo con un 34/28. Agile, agile per non far la fine dell'altra volta che mi son cotto presto. Pedalo con tremore e rispetto per una salita che può fiaccare e appiedare anche gli atleti giovani se l'affrontano senza rispetto.
Man mano che si sale si vede il paesaggio collinare e soprattutto la pianura vicentina e trivigiana. Maurox è scomparso da un pezzo e l'accordo è di vederci alla cima del Grappa come lo scorso anno.
Non c'è molto traffico e già troviamo ciclisti che scendono, che salgono ne troviamo pochi: la maggior parte sale da Romano e sta alla larga dalla strada degli arditi costruita dagli italiani in alternativa a quella più esposta ai cannoneggiamenti austriaci. La differenza sono 10 km (28 su 18) e quindi si può ben capire che Semonzo non è per tutti.
Arrivo a Campo Croce dove mi sono femato il 22 maggio quando è passqato il giro ed io non ne avevo prorio più. Ci sono sempre gli asini che guardano indifferenti auto moto e soprattutto i ciclisti, in particolare quelli che vanno piano come me. Qui si tira il fiato ma si sa che è per poco. Bevo e mi alimento perchè dopo ci sarà l'inferno (andate a vedere www.salite.ch e cercate monte Grappa da Semonzo). Salgo abbastanza bene e gioco l'ultima carta tecnica: 34/30.
Nonostante questo la strada si innalza comeuna preghiera al cielo ed io mi abbasso attestandomi sui 7-8 di velocita...si fa per dire!
Ci sono "pontaroni da speteno"" ma tengo duro e faccio un po' di zig zag per tagliare la pendenza oltre il 12 %: dove non ci sono i tornanti bisogna farseli!
In un momento che giro a sinistra sulla destra mi passa davanti un ciclista, uno dei pochi, gli altri sono dietro o non ci sono proprio.
Sopra Campo Croce si comincia a star meglio come temperatura ma la fatica porta a implorare acqua dal cielo o almeno un po'd'ombra. Per fortuna il sole è un po' coperto e non mi cuoce.
La vegetazione lascia lo spazio a pini mugo e prati da pascolo: sono ormai sopra i 1500 e penso di essere arrivato ma non è così. Sbaglio strada e giro veros Crespano delGrappa ma poi torno indietro e riprendo a salire sempre più piano e sempre più legnoso. Vedendo alcune curve penso di essere arrivao ma poi scopro che ci sono ancora curve e curve e tutte in salita. Sono tentato più volte di fermarmi e rifiatare ma stringo i denti e qualc'altro pensando che se mi fermo poi sono tentato di salire a piedi come sul Manghen...finalmente arrivo all'innesto conlastrada principale e sul cartello c'è scritto SEmonzo 19 ...e io li ho fatti! Mancano meno di due chilometri ma sembro uno zombi e vedo sotto il rifugio Bassano la pelata del greg che mi sta aspettando da quasi un'ora. Sulla sinistra si erge maesoso e silenzioso l'ossario del Grappa con la sua storia e le migliaia di giovani che da tutta Italia sono venuti qui a pugnar. Passo quasi vicino al Greg ma non ho la forza di salutarlo mentre lui mi incita: "Forza GBX". Fiancheggio il rifugio e intravedo una panchina sotto il pennone con la bandiera d'Italia, ultime pedalate poi la bici riposa sulla staccionata ed io come un vecchio incontinente mi avvicino alla panchina di legno: arrivato! 2 ore e 28 min. il Greg ha impiegato un 'ora e 32!!! quasi un'ora di differenza ma per me va benssimo così mentre il greg pensa che lo scorso anno forse c'ha messo qualcosa meno.
Sullan panchia e attornoad essa si gira una scena epica. Ci sono due motocicisti senza preoccupazioni nemmeno per il loro peso raggurdevole, le loro motorone sono proporzionate.
Sono due gatti neri: uno friulano e l'altro di Bassano. Sono organizzatissimi e mi offrono un bicchiere di prosecco fresco dal loro frighetto motociclistico. Nel frattempo è arrivato un altro disperatociclista che viene da Padova ed p salito da Romano: si è fatto 50 km di quasu pianura e 30 di salita e stasera ritorna indietro. Non è giovanissimo dal momento che ha un figlio di 30 e una figlia di 28 ma è gagliardo. Ringalluzzisco quando dice che ha scelto l'altra salita perchè quella di Semonzo è da matti..alla fine, dopo un primi diniego salutistico ci troviamotutti a festeggiare con il prosecco fresco conla collina ai nostipiedi e la copertura delle nuvole sulla testa. Ci saranno 20 gradi e si sta benessimo. Maurox mi raggiunge e si offre come fotografo io, il collega padovano e i due gattoni neri con la loro fotocamera. Mi dicono che la foto si potrà scaricare dal loro sito www.gattineri.net (cliccando il casco conscritto report e poi cercaqre monte grappa). Il gatto con ilbaffo è addiritura Nick, il presidente che sembra uscita da un romanzo noir di Lansdale o meglio di Montanari.
Io e il greg entriamo nella sala del rifugio e ci accomodiamno al "nostro posto" vicino al busto del generale Giardino con vista pianura.
Mangiamo come lupi e continuiamo a bere acqua come cammelli sia nel bagno che a tavola. Dopo il dolce il caffè si parte con l'idea di fare la strada più lunga ma poi scegliamo di scendereda dove siamo venuti per renderci conto di cosa abbiamo fatto.
Già dopo pochi km togliamo lo spolverino e scendendo siamo braccati da un'afa spaventosa anche sopra i 1000 metri.
A Campo Croce ci fermiamo a salutare e fotografare i mussi poi giù verso la rovente pianura.
Scendiamo assieme per un po' ma poi mi lancio vedendo tutti i parapendio che circondano la zona con i loro colri sgargianti. Scendo e non mi sorpassa alcuna auto fino alla chiesa di Semonzo dove aspetto sotto un ulivo il greg che non arriva mai!
Eì stata un'impresa, soprattuttoper me che dopo la doppia debacle Grappa del 22 maggio e manghen del 2 giugno pensavo di essere in declino. Non so se sono stao più veloce dello scorso anno ma sicuramente sono molto più consapevole e riesco a gestire lo sforzo anche quello più duro. E se non ce la faccio salgo comunque con le mie gambe... a piedi!
Maurox è in fibrilazione e non vuol scendere dal podio, la prova del Grappa dopo quella del Manghen è una buona risposta per preparsi ai terribili 25,5 km dello Stelvio dove purtroppo io non ci sarò...ma questa è un'altra storia.
GBX

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