4.7.10

22 USCITA VIVA LA MAMMA...Adriana!

Sabato 26 giugno 2010
88 km 4 valli 5 ore in sella. Circa 1600 m di dislivello.
Uscita epica. partiamo presto perchè il programma è ambizioso e per il caldo che si fa sentire.
Siamo sempre in 2 perchè il guru sta riprogettando la sua residenzialità e il marchigiano oggi lavora e chissà quando potrà tornare in sella con noi e ammortizzare la bici nuova...verrà quel giorno!!!
Come schioppettate saliamo a Pian di castagnè e Castagnè dove ormai volgiono darci la residenza onoraria. Fermata a castagnè per abbeveraggio e poi giù a Mezzane di sotto per poi risalire subito verso Mezzane di sopra. Sulla sura salita raggiunbgo due ciclisti e li seguo. Vanno piano, o forte, come me perchè uno dei due è visibilmente un quintalone ma non mi azzardo a soprassarli perchè non vorrei poi esser ripreso. Cominciamo a chiacchierare quando sfreccia un pelato con tutina bianca e nera al grido: " forza ragazzi pedalare!" E' come una frustata e al collega ciclista spego che tra me e il greg c'è la legge del 33: 22kg e 11 anni! Poi salgo sui pedali e li saluto. Non scendiamo a San Vincnzo ma saliamo ancora verso San Mauro ma poco dopo la chiesetta degli alpini giriamo a destra per Tregnago. Sbuchiamo alla fine del paese, vicina alla chiesa col campanile più alto di tutta la valle e subito s prendiamo la strada per la Collina; Finetti, Vestenanova...
I primi due km sono sempre terribili e il greg mi aspetta alla Croce del vento per decidere ilda farsi: su alla Collina o giù a Vestenanova. Scendiamo, si fa per dire perchè in realta si sale, attraversando il bellissimo paesetto di Finetti, fino alla dorsale da cui si domina la pianura ma soprattutto la vallata selvaggia dell'alpone. Sono luoghi isolatissimi dove si incontrano molte vacche, pochissime macchine e qualche trattore. Nella lunga discesa incrociamo il centro di Chittignano e poco dopo lungo la strada accompagnata dai ciliegi appare una grande scritta artigianale "CULTURA AVVELENATA": un classico di queste parti con la particolarità che stavolta l'autore non ricordandocsi quanti i andavano scritte nella parola cilieigie ha preferito una parola più importante e altisonante...seppur con lo scambio di vocale.
Scendiamo giù a San Giovanni Ilarione e attraversiamo l'alpone in secca. Fa caldo. E' mezzogiorno ela nostra meta è Canpofontana per poi girare giù a Badia dove ci aspetta un pranzo che già sappiamo sostanzioso.
Gardando in alto nella Valle si vede la chiesa di Vestenanova con le sue colonne nella facciata e ci sembra vicina...ad un certo punto una voce dai ciliegie, con accento di queste parti che assomiglia molto a quello della val del chiampo che è quella dopo, "vuto sierese?" al che io rispondo che passo dopo. poco dopo un aleggiadra fanciulla un discinta vende anche lei cicliege ma attorno non si vede nessuno ed io penso che non sia molto accorto lasciare sulla strada una ragazzina così conciata e sempre tra me penso anche che sicuramente nella valle ci sarà un sistema di puntamento contro i maleintenzionati soprattutto quelli un po' abbronzati.
Salgo con fatica mentre ilgreg è scomparso dalla vista. A Vestenanova mi fermo a tirare il fiato, si è acceso il semaforo giallo lampeggiante della riserva. Individuo un vecchio lavatoio trasformato in fontana e mi abbevero come un cavallo. Da qui chiamo mamma Adriana che mi dice di far presto perchè è l'ora di mangiare. Io non riesco a ribattere alcunchè ma guardo la valle e vedo la Pala sul monte Pecora; penso che se a piedi salgo il monte poi posso scendere giù a Badia che è li sotto...Porca vacca, come faremo, o meglio come farà ad arrivare in tempi ragiobevoli alla mensa preparata dall'alba con tanto amore. Inforco la bici e lento lento salgo fino a Bolca dove vedo il Greg che mi aspetta e sento il rumoreggiare del temporale. Mi fermo anche questa volta ai lavatoi e ingurgito altro mezzo litro di acqua fresca. Un ciclista che si sta abbecerando ed esperto del posto ciconsigli adi girare per Sprea e così facciamo rinunciando a San Bortolo e Campofontana che è troppo avanti e a rischio temporale. Arrivo a Sprea sfinito ma felice perchè la vista è dolce e so che da lì c'è solo discesa. La strada è bagnata ma ce l'aspettavamo perchè l'Adriana ci ha avvisato che a Badia un po' d'acqua stamattina l'ha fatta.
All'arrivo mi fiondo in bagno e lascio la testa sotto l'acqua fredda per "sorarmi" del caldo e della fatica patiti...poi i saluti e l'apoteosi enogratronomica su cui non lascio traccia. Ci basti dire che le tagliatelle sono state fatte dalla giovane ottuagenaria la mattina alle 6 e che c'erano 5 tipi di verdure...Dopo il dolce e il caffè ci siamo accomodati sul divano a vedere il campinato italiano di ciclismo e abbiamo lasciato riposare la mamma cuoca.
Alle 17 nuovo caffè, saluti, ringraziamenti e partenza per Verona senza passare per i monti e i colli. Rientro alle 18 con parecchio fieno in cascina ma non solo.
GBX

1 commento:

  1. Ebbravi!
    io sabato scorso ho affrontato Prada Alta con partenza da casa...121 km...
    e sabato 10/07 si va a domare il Bondone!!!!

    RispondiElimina