11.10.10

34 USCITA: Un giro da bravi ragazzi












Sabato 9 ottobre 2010

Casa Grezzana Romagnano Azzago Cerro Bosco Corbiolo Arzerè Bellori Casa
KM 61
dislivello 1100

Il tempo non è dei migliori ma le previsioni, che abbiamo minuziosamente monitorato nei vari siti, soprattutto quelli a noi favorevoli, ci dicono che si può fare! Però i ciclisti oltre al tempo devono ubbidir tacendo anche all'altra metà del cielo e oggi abbiamo solo la mattina a disposizione dato che oggi devo fare i tassinaro fino a notte per la discendenza.

Saliamo da Romagnano che in salita non abbiamo mai fatto ed io che devo fare anceh il blogger ogni tanto mi femo a fotografare che tanto non devo lanciare nessuna sfida a nessuno nè ammortizzare spese recenti...al carbonio!
I prati sono ancora molto verdi ma le foglie arrossate fiancheggiano le strade e i colori degli alberi annunciano una nuova stagione che quest'anno sembra smentire il detto popolare che non ci sono più le mezze stagioni.

Dopo la Chiesa di Azzago saliamo verso Santa Viola dove facciamo tappa da Ale Jet che non è il velocista spezzino Ale Petacchi ma una gentil signora che sfreccia col suo "suvino" su e giù per le valli e la città ad accompagnar le figlie a destra e a manca. Sul tavolo di marmo in giardino ci sono un po' di funghi e una bellissima boccia di vetro originale soffiata tanti anni or sono da una una fabbrica chiusa da quasi cent'anni.

Il caffè en plein air offerta da Ale Jet a 600 m di quota haun sapore particolare sopratutto se si arriva in bici.
In cinque minuti ci diciamo tutto quello ci dobbiamo dire e poi decidiamo di partire perchè ci stiamo raffreddando ma...prima piccolo book fotografico per le nostre bici in corte su sfondo di casa contadina.

Il Greg mi spaventa annunciandomi che ora fino a monte viola ci sarà una salita al 20% ed io sorseggio dell'enervit che mi fa sentire un po' dopato! La salita c'è ma non credo fosse così ripida e comunque salgo bene con il mio 34/30. A Cerro giriamo a destra direzione Bosco e qui ci salutiamo dandoci appuntamento dal Campe inPiazza. A me sembra di salire bene ma a Corbiolo mi fermo per esigenze editoriali per fotografare un cavallo fermo che mi fa ricordare quelli cinquecenteschi che ho visto a fine gennaio disegnati sulle pareti nella Casa del Tè a Mantova. Caso vuole che proprio mentre lo sto fotografando il cavallo allunghi il collo e involontariamente colgo questa posa così particolare. Poi guardando meglio vedo che ci sono altri due cavalli e più in basso un vagone del treno merci! cosa non si trova oggi a Corbiolo!

In piazza a Bosco c'è movimento ma non come d'estate quando la gente da via Mazzini a Verona si trasferisce nella sua "Cortina casalinga". Qui al bar facciamo la rassegna stampa tra Gazzetta Corriere e Libero. Quest'ultimo ha in copertina una vignetta satirica della Marcegaglia sotto torchio in questi giorni dai giornali del Berlusca: il capo del governo , paron de tutto, che attacca il presidente degli industriali sul piano personale e familiare. LaMarcegaglia che riceve la solidarietà della sinistra e le botte della destra: no se capise na tenca! meglio pedalare!

Dopo il cappuccio con croissante del Campe, i nostri eroi del mattino son già pronti per il ritorno felici della quota 1100 raggiunta e del poco sforzo patito (ormai siam gente che macina chilometri e sale ben oltre) e si scende fino a Corbiolo dove giriamo a destra per Arzerè. Poco prima di arrivare a questo triste paese che dipende da Grezzana mentre Lughezzano dipendende da Bosco (chi fa i confini non ha confini!) ci fermiamo alla croce di marmo che troviamo sulla strada e che vediamo bella chiara in seguito ad un recentissimo restauro: mi piace leggere le scritte incise nel marmo che parlano del dolore dei genitori per la morte del loro unico figlo di 14 anni schiacciato sotto un carro nel 1874: certo morire tra Corbiolo e Arzarè sotto un carro a quell'età e con il traffico di allora mi sembra proprio una grandissima dis-grazia o diremmo oggi una grandissima sfiga!

Scendiamo tranquilli per Lughezzano e passiasmo davanti alla casetta di Biancaneve che senbra senpre più addobbata di ninnoli e nanetterie varie, sento delle voci ma prefersico tirar dritto perchè il tempo stringe. Mi fermo però a fotografar quel pallone sotto il paese che dev'essere qualcosa di militare e che senbra un grosso fungo bianco di cui mi sfugge il nome.

Siamo così in forma che poco prima dell'una siam già di ritorno e ci piazziamo davanti ad una scuola ad attender la prole che però una volta individuati i soggetti vestiti da cilclisti saluta con gli occhi e si rifugia tra i pari per allungar il ritono a casa.

Mentre si torna verso casa il sole comincia finalmente a scaldare un po' ma quel che ci sorprende è la mancanza di affaticamento e da qui la preoccupazione di non perdere questa condizione per l'arrivo del generale inverno, vedremo, ci penseremo, intanto buttiamo qualche idea per sabato prossimo perchè abbiam visto che il rifigio Revolto sotto il Carega è aperto...
GBX

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