29.9.10

32 USCITA: EST EST EST di valle in valle!













Domenica 26 settembre 2010


Casa SMBA Illasi Cazzano Montecchia San Giovanni Ilarione Collina Sprea Ca' del diavolo Giazza ritorno via San Vincenzo Mezzane San Briccio Casa

Km 111 GBX Greg 113 Guru 70

Si va di domenica perchè il sabato era brutto e lo sarà anche lunedi con precisione quasi matematica. Oggi c'è un bel sole ma alle 8.30 è freschino e i manicotti mi vanno giusto bene, il greg è vestito con magia pesante e nel volger della giornata penserà di aver scelto bene e male a seconda del tempo...

Il Guru è bloccato nella gabbia familiare ma ci manda un saluto...dovrà andare al TOCATI'!!
Sulla strda per le Ferrazze ci sorpassa un plotoncino e noi dietro fin dopo il cimitero quando tutti si fermano ad un segnale convenuto non abbiamo capito per cosa, solo si vedevano alcuni che guardavano dentro il fosso.

A san Martino B.A. a sinistra x Marcellise e poi subito a destra per san Giacomo dove scendendo non possiamo non pensare che in quell'ampio spazio sotto il monte sorgerà l'opera di don Verzè, 90nne sacerdote manager cdel san Raffaele di Milano che ci ha promesso di arrivare fino a 120 anni belli e senza malattie...a volte vien da pensare se questo prete crede nella vita eterna oppure se le sue frequentazioni con il ragazzetto di Arcore non gli abbiano passato una certa dose di immortalità terrena!

Passiamo veloci e silenti davanti a Cadellara dove il giocvin Greg si scazzottava con il futuro e già passato assessore regionale Valde, già sindaco di Badia e ideatore di pale eoliche solitarie sul monte pecora. Ca dellara mi ricorda tanti incontri scout e altre vicende personali nonchè la presenza di un mio vecchio professore di storia della chiesa che nei chiostri bui di san bernardino ci parlava, con passione e ampi gesti, della chiesa corrotta dell'anno mille e di Marozia: "questa donna molto bella, molto intelligente, ma anche molto perversa". Lui serio e gli studenti piegati in due dalle risate.

A Illasi cerchiamola strada per scollinare ma torniamo sulla provinciale e subito fuori dal paese una freccia ci indica Cazzano di Tramigna. Saliamo avendo sulla destra in alto le rovine del castello di Illasi e subito dopo la chiesa di san felice, dove mi ricordo esserci stato a trovare il vecchio don Francesco, primo parroco di San Pio X, quando ero giovane anch'io ed ero un buon marito che portava a spasso la moglie e parenti e non come adesso che va a passo in bici da solo e a pranzo in compagnia...dei soliti ciclisti.

Scendiano tra ciliegi e olivi fino ad arrivare giù in valle dove faccio alcune foto e spartiamo una banana. Il segnale ci indica Campiano a sinistra e Cazzano a destra ma noi vogliamo andare a Montecchia e lo chiediamo a dei cilcisti che alla nostra domanda dove porta la strada ci dicono Soave e hanno ragione senonchè dopo un centinaio di metri ecco la deviazione per Montecchia di Crosara, tutta per noi.
Non l'abbiamo mai fatta e si rivela molto panoramica e poco frequentata. Il castello di Illasi è un punto di riferimento abbastanza ravvicinato è si sale fino a superane l'altezza e vederlo in basso di fronte. La salita è dolce ma nel finale ci sono tratti un po' impegnativi con il fondo in cemento dopo un grumo di case.
Sul colmo il Greg scamisado mi aspetta lamentandosi del suo abbigliamento pesante.
Da dipendente della tecnologia guardo il cellu e vedo sms del guru che si è improvvisamente sbarazzato degli impegni domestici al grido: "Ti al Tocati ma adesso tocami!" Lo chiamo e lui è già in zona Mezzane con l'auto, concordiamo di trovarci tra un'ora a Selva sul'attaco per Velo! Io e il Greg ci guardiamo in faccia e speriamo di farcela perchè la strada è lunga e il Guru fa presto ad arrivare all'appuntamento.

Intanto arrivano altri ciclisti e il greg chiede loro cose che dovrebbe sapere molto meglio lui visti i natali: questi sanno meno di me che ho visto le carte e comunque su un masso c'è incisa la freccia per Montecchia. La discesa è brutta per il fondo rovinato e si arriva a Montecchia dietro alla Chiesa dove giriamo a sinistra e così ci ritroviamo su una strada che ritorna sul monte ma ci sono due persone, una coppia che passeggia, e il solito greg chiede loro la strda per San Giovanni Ilarione e questi da buoni romeni ce la indicano in modo esemplare!!!
Passiamo per il centro di Montecchia e poi passiamo il ponte sull'Alpone redivivo che ci immette sulla provinciale che sembra un'autostrada sia per la larghezza che per la velocità delle auto.
Lasciamo sulla destra San Giovanni e intravediamo in alto la chiesa di Vestenanova che ci guarda con le sue eleganti e severe colonne neoclassiche: decidiamo di salire alla Collina per Castelvero dove lo scorso anno ho messo giù il piedi dvanti alla chiesa che non ce la facevo più: era caldo, avevo fame, era stufo e non sapevo quando finiva la salita che non è niente male.

Il greg ha un attacco di fame e sull'angolo della strada per Castelvero asssalta senza ritegno un "figar" con i fichi ancora verdi : l'unico cibo disponibile nel raggio di alcuni chiilometri. Poi parte ed io salgo del mio stringendo i denti ma pedalando bene e sapendo che dopo la chiesa si tira il fiato fino alla Collina. In realtà una volta rrivato alla chiesa son si contento di non essermi fermato ma non vedo la strada spianare e allora avanti finchè una salita dolce mi porta pian piano tra zone d'ombra fino alla meta. Qui accade l'inverosimile perchè intravedo da lontano la bici del guru che pensavo giiù a Selva e poi lo vedo bello disteso sul prato e non lontano la bici del greg...scomparso! Il guru è salito da Tregnago fino alla Croce del vento e poi eccolo a Collina pensando che ci avrebbe intercettati e così è stato, il greg intanto, bruciati i fighi dellaVal D'alpone è entrato al bar per recuperare carboidrati e proteine anmali.
E ora che si fa? ORIGINALE !! Avanti verso Sprea passando sotto la pala che oggi gira poco ma emette comunque un sibilo ...ventoso! A Sprea altre foto e giù verso Ca ' del Diavolo sovrastati da un cielo che non è più così sgombro e azzurro...Passiamo vicino alla chiesa e vediamo chedietro hanno costruito un centro benessere sul buon nome di Don Zocca, famoso erborista, che non so se benedirebbe l'iniziativa un po' commercial-chic o se si sta facendo un bel giro nella bara.

Giù in valle, dopo la foto a Sant'Andrea con il lumacone di bronzo, dobbiamo decidere se salire a Velo da Jhon Calt o ripiegare in quel di Giazza a mangiar le trote. Come in economia quando si dice che la produzione dipende dal componente presente in minor quantità così nel ciclismo come lo intendiamo noi la destinazione dipende dal soggetto più debole in questo caso io me che comincio a segnare riserva.
Così, al bivio per Velo, dove mi attendono due bravi in bici, io tiro dritto pizzicato da alcune gocce che mi ricordano quelle di un anno fa quando da Selva a Velo abbiamo preso l'ira di Dio.

Giazza è vicina ma questo posto, famoso per le origini e tradizioni cimbre esaurisce in fretta i posti nel mitico ristorante nella piazzetta e così dobbiamo riparare,bici comprese, nel ristorante belvedere dove siamo solo noi e che comunque ci offre il suo onesto pasticcio e una buona trota salmonata con contorni vari.

L'acqua continua a scendere costante e le ciacole si spengono: bisogna partire. Fino a Tregnago acqua e freddo come non ce lo saremmo aspettati stamattina ma Giazza è sempre Giazza!
Giriamo a destra attraversando il progno sempre asciutto in direzione Mezzane ma prima occorre affrontare le balze per san Vincenzo e i due giovanotti salgono a buon ritmo. Ed ecco ancora una bella discesa dove dopo Mezzane di sopra io e il Guru raggiungiamo i 60 tranquilli.
In centro a Mezzane di Sotto il Guru vede la sua auto ma ci accompagna per l'ultima salita della giornata: San Briccio o salita del marchigiano. Qui veramente ci salutiamo con l'inaspettato Guru di giornata in gran forma e noi torniamo a casa sperando di poter vedere in pace, dopo una doccia più che meritata visto il chilometraggio over 100, i risultati delle partite: uomini, direbbe mia figlia.
GBX

post post:
Mueseu è tornato http://musseu.blogspot.com/

22.9.10

GRAN FONDO AVESANI 19 settembre 2010

IL Greg senza pettorale ma con tanto cuore sfida il regime iraniano del'organizzazione GF Avesani in mome di Sekinah (+ o - )



Com'è andata ve la racconmta lui o SSP (sei sul podio alias Caius Valdo)

21.9.10

31USCITA: Ritorno sul Corno con inediti colpi di teatro!























Sabato 11/9/2010
Domegliara Peri Fosse Corno Sega Passo Fittanze Erbezzo Fosse Breonio Sant'Ambrogio Domegliara.
85 Km
1900 m dislivello


E' un sabato epico e picaresco quello che vi vengo a raccontare. La sveglia è all'alba e il Greg già alle 8.20 appare con il furgone per il trasferimento a Domegliara dove arriviamo per l'appuntamento col Guru che oggi dovrebbe essere dei nostri.
Il Guru appare sul suo cavallo d'acciaio e subito si parte per la Valdadige lato destro verso Trento. nella mitica statale 12 che, seppur meno nota della sua ortogonale collega statale 11 ha da mostrare bellezze naturali senza dover pagare...

E' sempre bello veder spuntare in alto nel bel mezzo della valle il forte di Rivoli mentre costeggi il monte in leggera salita. E vai a seguire i Guru che spinge sempre forte sui pedali per portarci alla prima sosta nel paesino Dolcè dove possiamo gustare un caffè così così al bar sport e sbirciare la gazzetta e la padania (il vero giornale fratello e rivale de l'Arena). Le notizie sono tragiche e farsesche: gambarotto, giovane ciclista 19 vicentino in coma, Pozzato, bassanese doc, con residenza fiscale a Montecarlo: "lì tutti mi conoscono..." vien da pensare che lo conoscono solo i vari fisichella, Cipollini e altri -italo ricconi, peccato che lo vedano e lo riconoscano soprattutto a Bassan!?! I veneti, brava gente, tutta casa, chiesa, banca di credito cooperativo del paesino e statale 11.

A Peri arriviamo in fretta e al cartello ben noto facciamo un po' di foto per la storia il blog e per provare i nuovi potenti mezzi tecnologici della nokia. Il mio pronoistico è Greg 39 Guru 46 e io spero di arrivare sotto l'ora visto il mio povero record di 61 min.

Il Greg parte sparato e il guru non è da meno mentre io parto con buone intenzioni e percezioni positive. Pensavano di trovare tante gente che sulla strada in bici per provare il percorso della Gran Fondo Avesani di domenica prossima ma è stato un sabato a media frequentazione ciclistica.

Sin dai primi tornanti c'è una macchina che si ferma in posti assurdi e dentro seduto o poco vicino all'auto c'è un giovane ricciolino che armato di fotocamera aspetta qualcuno...mi vien quasi da dirli qualcosa perchè parcheggiare nei tornanti o slungo la strada non è proprio il massimo ma risparmio il fiato e pedalo pensando: " ma ci spetelo sto chi?"
Mentre salgo e pedalo tenedo la valle a destra vedo il santuario della Madonna della Corona dall'altra parte della valle incastonato come una casetta del presepe: mi accompagnarà fin quasi alla fine della salita quasi come un punto di riferimento almeno altimetrico. In tanto il riccilino continua a passarmi davanti, fermarsi, fasi superare da me e poi mi risupera si ferma e via così per varie volte! Ma ci spetelo? mi vien da chiedergli chi staq aspettando che va più piano di me ma poi, vedi sopra risparmio el fià e pedalo.

Arrivo al temuto tornante n 9 e so che ora vien il bello, un bel chilometro con punte del 15 % che non molla: qua, la madona de la corona non la vedo perchè sono dalla parte destra e forse l'è mejo così!! Salgo con il rapporto 34/28 ma poi calo l'asso del mitico 34/30 per il tratto più duro per tornare poi al 34/28. So che manca poco più diun chilometro e mezzo ma non forso troppo, sia perchè no ghe la fò sia perchè poi il programmaè impegnativo e devo amministrare le forze. Ad un certo punto alla mia sinistra sfreccia una graziella (si la bici che si piega in due delle ragazze e signorine che oggi viaggiano in Y10 o in Yaris) sopra un grillo con i capelli bianchi vestito sportivo ma non da ciclista doc: è uno schock. Sogno o son desto! son tentato di fermarmi per fingere un guasto tecnico alla bici ma poi rientro in me stesso e come un mantra ricordo a mes stesso che si corre contro se stessi e bale varie. Cerco di reagire e aumento un po' il ritmo in modo da non perdere "il vecchietto" e sognando di recuperare il distacco e con esso l'onore perduto sui monti lessini ad aopera di una graziella! Al 10° ed ultimo tornante il graziellaro è ancora avanti 100 m e capisco che non lo becco più e mi chiedo che figura ci faccio ad arivare dopo la graziella quando tutti sanno che alla partenza non c'era... All'arrivo vedo il Greg e il Guru che mi acclamano - o mi cogionano- ma c'è anche il famoso ricciolinio che immortala la vittoria della graziella con l'uomo qualunque sul cilcista tecnologico magari dopato.

Appena arrivo chiedo il mio tempo e con sorpresa scopro di aver sfondato il muro dell'ora: 59 minuti! e subito mi chiedo: "e quello della graziella?"
Poi mi avvicino al grillo perchè capisco che non è un personaggio qualunque e gli faccio i complimenti che lui ricambia. Gli chiedo se è un ragazzo del '64 e mi dice di essere un ragazzo del '56: sempre peso! Però è chiaro che il sig Franco è un atleta con i fiochhi che si diverte a spuutanare i ciclisti panzoni con le bici al carbonio da 500 euro e abbigliamento di Armani.
Ci racconta subito le sue performance tra le alpi mitiche qattro passi Stelvio Gavia: è un personaggio. Ci scambiamo mail perle foto che intanto ci siamo fatti e in più l'invito a guardare un servizio di telearena del 4 settembre proprio sul franchetto: 55 chili, 54 anni a tanta voia de montanga: un veronese tuto mato!
http://www.youtube.com/watch?v=CWic3uk4-Mg (scoprirò mesi dopo - il 29 dicembre-questo video su you tube dove vengo ripreso mentre vengo sorpassato)


Ma le novità non sono finite perchè al passo di Fosse è apparso non si capisce da dove anche il vincitore del trofeopierofazzini.org 2010: David fax. Oggi è molto espansivo e mi dice ciao...
E' salito anche lui da Peri ma non si capisce come sia apparso: è una sua caratteristica quella di apparire all'ultimo, salutare e partire vincere. Ma oggi ha impiegato 41 min a salire mentre il Greg 39 (ho indovinato) Anche il Guru ha fatto bene con i suoi 49 ed io ho chiuso la fila con i 59.

Salutiamo il Franco, il figlio Andrea che vediamo piegare la bici e metterla nel bagagliaio come quando i papà andavano a recuperare le figlie che soprattutto con la graziella ruote 24 si allontanavano troppo da casa e dopo do sganasoni la bici veniva piegata e sequestrata con la micaccia: " e sta ferrari no te la tochi pì par un mese!".

E' il Guru che dà la sveglia perchè il tempo vola e le cucine ad una certa ora chiudono. Girando a fianco della chiesa si sale subito verso il Corno con la bellissima vista del lago da una parte e da un altra la pianura lontana. In poco tempo si superano i 1000 m di altezza e si sale fino ai 1471 di Col di Pealda sotto il Corno d'Acquilio. Davanti due Fax e un Greg. La strada non scherza e mi sembra anche più dura di qualche settimana fa quando l'abbiamo fatta per la prima volta. Tengo botta e quasi alla fine incrocio David fax che scende per tornare a casa dalla famiglia da buon padre e marito...
I due compari sono belli e riposati ma io li costringo ad un ulteriore sosta con vista sui monti e forse su Rovereto. Scendiamo su pendenze al 20 % ma ci fermiamo a fotografare e leggere le pietre miliari in marmo rosso veronese che il fax risce a leggere: "Tirolo 1724", tirolo 17..."
Foto battute e lazzi e poi giù a Sega di Ala con l'imbarazzo della scelta culinaria: sceglie il Guru e siamo subito a tavola a festeggiare con cervo carne salà contorni dolci acqua un po' de vin e ...un brivido!

Eh si non eramo sicuri di avere i soldi per pagare il conto e la vista del cuoco gigante ci stava preoccupando per cui prima di chiedere il caffè abbiamo chiesto al cuoco Long JHon il nostro destino e lo stesso armadio/cuoco ci rassicura che non siamo ad un 5 stelle e ci offre una grappetta alla genziana che dopo il conto rassicurante vien accompagnata dal sospirato caffè. Gran finale con le foto con il Mario che ci racconta la sua storia e un paio di barzellette da non ripetere ma passabilili: a fine mese chiude e torna ad Ala per l'inverno. Il prossimo anno Ci vediamo da Mario! (la battuta Liagabuiana è sua!).

Forza in sella perchè occorre tornare in quota a passo Fittanze e intanto il tempo nel pomeriggio sembra cambiare , in montagna non si sa mai, meglio scendere.

Nella discesa l'ordine è diverso: primo Guru, secondo GBX e ultimissimo il Greg. A Fosse breve sosta e poi giù per la strada che porta a sant'Ambrogio in una discesa molto dolce e panoramica tanto che qualche foto al lago ci scappa anche qui. sulla sinistra i cartelli di Molina, Fumane , Cavalo , San Giorgio Inganapoltron.. a destra quelli di Masua Monte e altri.
Lungo la strada fermata alla fontafredda per rimboccare le borracce di acqua fresca e gratis.
IL Guru scende gioioso a braccia conserte sulle strade palestra della sua famiglia ciclistica e noi dietro come alunni disciplinati e riconoscenti in attesa di altri giorni come questo prima che arrivi il generale inverno.

Arrivati a sant'Ambrogio il guru comincia agirare come una trottola attorno alla rotonda in attesa di un Greg che non arriva più a ricordarci che il fieno si fa anche in pianura magari girando le rotonde!

Il ritorno al furgone chiude la giornata bella senza affanni telefonici e lavorativi pensando solo ai casi nostri come direbbe chi so io.
GBX

19.9.10

30 USCITA: Piccolo giro grande condizione!














D
omenica 5 settembre 2010
Casa Castagnè Moruri San Rocco San Mauro Mezzane Castagnè Casa
KM 55
dislivello 1000?!

Dopo l'epica uscita baldense ci troviamo io e il Greg a fare una passeggiata vicino a casa. La giornata è bella però sono io chedevo andare a prendere il giovin e dormiente Greg a cui scrocco il primo caffè della giornata.

Per strada c'è poca gente alle 9 di mattina forse perchè è domenica e noi siamo abituati al sabato che è più "trafficoso".
In men che non si dica arriviamo a Pian di Castagnè e poi nel grande centro Castagnè per inoltrarci verso Moruri, amena località del comune di Verona a 400 m di cui abbiamo già tessuto le lodi. A differenza di quest'estate troviamo le foglie dei ciliegi avvizite mentre le vigne sono cariche di grappoli per la prossima vendemmia.
Il saliscendi di Moruri non scherza soprattutto nell'ultimo tratto quando si lambisce la chiesetta di Medrano e si sbuca sulla provinciale per Velo. La condizione c'è e salgo bene e ogni tanto intravedo davanti lontano il greg che vola ...

A San Rocco la gente sta entrando in chiesa per la messa domenicale e sembra che ci siano proprio tutti ma soprattutto le donne con i figli. Dalla piazza si vede dall'altra parte della valle il campanile della chiesa di San Moro sopra San Mauro (vedi foto).
All'Hotel Cristina si gira a destra e si scende in fondo alla mezza valle dove una curva ti piazza davanti al "pontaron" (farò un piccolo dizionario per facilitare la lettura) che arriva a fianco della Chiesa di San Mauro sull'altra strada che sale verso Velo. Passo davanti al cartello ciliege avvelenate ma la scritta si è sbiadita e le ciliege sono un lontano ricordo, il cartello è già lì per l'anno prossimo quando basterà un ritocco di pennarello per ravvivare la minacciosa e ridicola scritta. A San Mauro dove mi aspetta l'omonimo ciclista facciamo una breve pausa perchè la salita non scherza sia per me che sono over 80 sia per chi la vuol fare a tutta. Qui incrociamo un po' di ciclisti anzianotti che fanno la strada in discesa e tornano a casa presto.
Noi scendiamo tranquilli verso Mezzane ammirando la pala valdegamberiana girare bene in questa giornata di vento e ci fermiamo pure a fotografare ciò che ipochi pixel del vecchio telefono HP non riescono a catturare. Approfitto della sosta per confermare la mia presenza al pranzo familiare sennò mi lasciano a secco senza problemi.
Nella discesa una coppia di ciclisti targati Valdo Battaglin (lui e lei) ci sorpassano ed io che sono un po' forte solo in discesa mi butto all'inseguimento fino quasi a raggingerli prima di san vincenzo ma poi aspetto la freccia nera/Greg che è tale solo in salita ma che in discesa sembra abbia bevuto brodo di tartaruga!
Nella discesona dopo Mezzane di Sopra mi butto in velocità e supero di poco i 60 ma per poco perchè la discesa finisce presto e inforco la salita per Castagnè dove trovo fermi i sigg. Valdo in amabile conversazione. Io mi tolgo lo spolverino e li vedo partire verso Castagnè quando arriva il Greg che a questo punto comincio ad aizzare per andarli a prendere. Lui non li vede perchè sono già partiti da qualche minuto e qui comincia la "caccia al valdesi" come nella controrifornma cattolica.
Il Greg sale in progressione ma fino a Postuman non vede nessuno davanti e comincia a pensare che gli ho fatto uno scherzo per fagli tirar fuori la lingua non potendo stargli dietro, ma ecco che dopo la curva secca all'inizio del borgo il Greg li inquadra davanti a 200 m: è come un toro che vede rosso! Non parte subito perchè ha già speso molto ma fa un bel respiro e poi comincia l'attacco proditorio. Loro tranquilli e ignari salgono bene con lei sui pedali e lui a fianco ma ad un certo punto il greg scacchisticamente fa loro la mossa degli occhiali passando in mezzo come una saetta e li saluta veloce "col fogo taca el cul" per il timore di essere ripreso. Timore che viene meno quando vede sul contachilometri che sta salendo su una salita del 10% ai 15 km e la galoppata si placa solo in centro a Castagnè all'Osteria al Feudo dove prenderemo l'aperitivo, vista l'ora.
Io arrivo bene a Castagnè e vedo il Greg che sta leggendo la gazzetta e già si è spazzolato un capuccino, una pasta e chissà cos'altro. All'osteria il feudo ritrovo del paese e dei centauri di passaggio non c'è nessuno, sono tutti a mangiare visto che sono le 13 e a Castagnè gli orari sono orari. Scambiamo le ultime battute e poi inforchiamo le nostre frecce blu e nere che anche oggi hanno fatto la loro parte molto bene, forse per il timore di essere sostutite da qualche rivale al carbonio...
GBX

2.9.10

29 USCITA Tranbaldina con vista lago da Bocca Navene
















Domenica 29 agosto 2010
Groletta (Rivoli) Avio San Valentino, Rifugio Graziani, Novezza, ferrara MB, Spiazzi, Porcino, Groletta.
GBX Km 92 2000 dislivello
Maurox alias Greg e Guru km 90 dislivello 1900

Dopo tanta lessinia era chiaro che dovevamo ritornare sul Baldo e fare un tappone come lo scorso anno anche se questa volta il giro è stato completo perchè non abbiamo girato verso malga dossioli.

Partenza all'alba con un furgone incredibilmente pieno di diesel...arrivo quasi alle 9 a Ristomat La Groletta dove incrociamo un'operatrice che smonta dal turno. Subito dopo arriva anche il guru in auto e non in bici come ci aspettavamo... i doveri familiari anche di domenica non possono essere elusi. Si parte scegliendo di circumciclare il baldo da sotto: ORIGINALE.

A Rivoli passiamno per il centro e chiediamo informazioni per l'inizio della ciclabile. Ci avviciniamo come non mai, almeno per me al forte di Rivoli che non ho ancora visistato ma sempre ammirato per la sua rotondità e la posizione di dominio assoluto sulla Val d'Adige.
La ciclabile è un tratto nuovo e bellissimo perchè sale scende lungo la riva sinistra dell'adige ma purtroppo muore poco prima di Brentino: aspettiamo il nuovo tratto che dovrebbe raggiungere Boprghetto e quindi comletare la Trento - Verona.
Incrociamo alcune persone che passeggiano e soprattutto un simpatico scoiattolo rossiccio che appena ci vede subito scappa sul tronco di un albero.

Il guru fa strada e già nelle salite brevi con il greg mi distanziano aspettandomi poi nei tratti piani. Passiamo per Brentino e poi a per Belluno, paese che tanti anni or sono vide come giovane parroco quel don giuseppe che ebbe in anni non più recenti l'onore di sposarmi e che ora riposa nel cimitero di Lugo e quando passo per salire in lessinia spesso piove quasi a ricordarmi che lui ancora si ricorda delle persone e i ricordi vanno allora alle sue battute scherzose e autoroniche come quella che con cui di definiva "par...oco!"
La giornata è splendida e per niente calda, anzi siam partiti con un po' di fresco alla braccia sorattutto nelle zone d'ombra.
Dopo quasi un'ora siamo ad Avio e qui cerchiamo il bar sport annunciato da un targa ma molto dentro il paese per una primo ristoro energetico. Ci sorprende che già ad Avio ci sinao più fontane pubbliche a getto continuo quasi a marcare che siamo in Trentino e l'acqua non manca.
Si torna alla fontana all'inizio del paese per rabboccare le borracce e incrociamo un gruppo di ciclisti veronesi mentre il greg fa una sosta marchigiana documentata con 5 mega pixel ma non pubblicata per ragioni di riservatezza e serietà del blogger.
Ma ancora non si sale perchè c'è una breve sosta da fare: la visita alla pieve di Avio circondata dal cimitero e dal suo bel muro di cinta. Do un'occhiata veloce alla chiesa a tre navate con soffitto a crociera molto basso. C'è poca luce e una scritta avvisa che con un euro si possono godere di 6 minuti di illuminazione...esco e mi fermo a leggere una scritta curiosa in corsivo su una tomba di cui non guardo il proprietario: " tu che passi fermati e medita: dove tu sei io sono stato e dove sono io tu sarai!"
Evito gesti scaramantici e mi avvio all'uscita immortalato dai flash della sony erikson del guru.
Ed ecco la salita fiancheggiata da un torrente che alcuni cartelli avvisano esser inmpetuoso quando gli gira male.
La Valle dei Molini è stretta e la strada sale ripida ma non capisco se girerà a destra o a sinistra cosa che capirò più avanti quando in quota entrerò nella zona boschiva che porta alla diga.
Inutile dire che da subito co sgraniamo con il greg in fuga e il guru dietro a dostanza e in ottima forma...io seguo in solitaria apprezzando la temperatura mite molto diversa dallo scorso anno quando il caldo e l'afa raddoppiava la fatica.
Arrivo dopo 11 km di salita alla diga dove mi attendono i giovanotti: pausa energetica con foto al doping nascosto nella borsa e rituale divisione del fruttolo alla cotogna. Il Greg ci racconta di aver visto raggiunto e superato quasi tutti i ciclsti della fontana e di aspettarci colà da molto tempo!
Il gatto e la volpe mi tentano a salire a malga Dossioli ma io insisto per san Valentino perchè la nostra metà è il rifugio Graziani che due anni fa io e il Greg abbiamo trovato chiuso per restauro ed eravamo in piena crisi di fame nera che solo a Bocca Navene ha trovato soluzione.
Arrivati a san Valentino nuova sosta fotografica e alimentare con la decisione di salire ancora fino al Graziani per il pasto e superare la tentazione di fermarsi e sedersi al risrtorante di cui non ricordo il nome ma che ricordo quando sempre nell'ottobre freddo del 2008 era anch'esso in restauro e noi giovani inesperti eravamo senza "doping" nè acqua: altri tempi!
Lasciamo la piana di san Valentino e pian piano, seppur disturbati da interferenze telefoniche familari saliamo al rifugio più alto della zona raggiungibile con la strada. IL restauro è stato radicale e oggi la sala pranzo è già piena di avventori della domenica, soprattutto grassi motociclisti di cui abbiamo ammirato i mostri di metallo fuori dal rifugio. Ci accomodiamo nella sala bar lamentandoci del fondo schiena e della mancanza di cuscini sulle dure sedie del rifugio.
Prima di entrare però abbaimo fatto un giro sugli sdrai posti a mirare il panorama e in ricordo degli sdrai di malga dossioli allietati dall'assenza di segnali ...dal satellite.
Il pasto abbondante con il finale di strudel ci ripaga della fatica e ci dà l'energia necessaria per la galoppata di ritorno lungo tutta la dorsale del Baldo. Quando usciamo ci nveste un vento freddo che ci costringe ad inforcare manicotti e spolverino e poi giù verso bocca Navene: sono solo 200 m di dislivello ma il freddo è notevole, non pensavamo di ritrovarlo già al 29 agosto seppur a 1620 m.
A Bocca navene fermata d'oobbligo per le foto con lo sfondo del lago laggiù sotto a più di 1300 m e la vista su Limone del garda sul versante bresciano. Da qui si riparte con un sali scendi niente male e in poco tempo si bruciano le calorie accumulate con gulash polenta patate funghi crauti pane marzemino...caffè!
Arrivati a Novezzina ci buttiamo giù in picchiata, io raggiungo i 70 (altri ciclisti noti come Magister hanno fatto gli 85!) mentre gli altri sono già avanti e quando giungo al bivio per la strada Grqaziani che porta a Spiazzi vedo che c'è ancora il cartello di strada interrotta: ho un dubbio e scendo per Ferrara. A Spiazzi c'è un sacco di gente che va e viene da madonna della Coraono è subito dopo il paese vedo casualmente davanti a me i due fuggitivi che mi racconteranno poi di esser passati per la strada chiusa e di aver fatto un fuori strada per scendere a Spiazzi (vedi foto). io in compenso ho allungato la strada e i metri di dislivello.
Subito dopo spiazzi il guru ci guida verso la pianura inforcando la discesa del porcino di cui tanto abbiamo sentito parlare ma che io e il greg non abbiano mai fatto. Effettivamente è una strada alternativa alla superstrada Caprino-Spiazzi ma che andrebbe fatta soprattutto in salita perchè il fondo è malconcio. La maggior parte del percorso è in ombra con qualche squarcio sulla valle: ottima d'estate.
Sbuchiamo vicino all'albero dei cento bersaglieri e già il guru è scomparso per onorare impegni familiari cosicchè io e il greg ci avviamo alla Groletta con scatto finale vinto da un indomito GBX che subito dopo l'arrivo vincitore deve abbassare la cresta raggiunto da una telefonata familiare...

Arrivati al furgone ci avvicina un ospite della comunità e per sommi capi gli raccontiamo cosa abbiamo fatto e lui sbotta: " ma sio mati?"

Grande giro e grande condizione, sono ormai le cinque della sera ed è ora di tornare a casa a sentir le nostre o a veder il motoGP, chi può!!
GBX