2.9.10

29 USCITA Tranbaldina con vista lago da Bocca Navene
















Domenica 29 agosto 2010
Groletta (Rivoli) Avio San Valentino, Rifugio Graziani, Novezza, ferrara MB, Spiazzi, Porcino, Groletta.
GBX Km 92 2000 dislivello
Maurox alias Greg e Guru km 90 dislivello 1900

Dopo tanta lessinia era chiaro che dovevamo ritornare sul Baldo e fare un tappone come lo scorso anno anche se questa volta il giro è stato completo perchè non abbiamo girato verso malga dossioli.

Partenza all'alba con un furgone incredibilmente pieno di diesel...arrivo quasi alle 9 a Ristomat La Groletta dove incrociamo un'operatrice che smonta dal turno. Subito dopo arriva anche il guru in auto e non in bici come ci aspettavamo... i doveri familiari anche di domenica non possono essere elusi. Si parte scegliendo di circumciclare il baldo da sotto: ORIGINALE.

A Rivoli passiamno per il centro e chiediamo informazioni per l'inizio della ciclabile. Ci avviciniamo come non mai, almeno per me al forte di Rivoli che non ho ancora visistato ma sempre ammirato per la sua rotondità e la posizione di dominio assoluto sulla Val d'Adige.
La ciclabile è un tratto nuovo e bellissimo perchè sale scende lungo la riva sinistra dell'adige ma purtroppo muore poco prima di Brentino: aspettiamo il nuovo tratto che dovrebbe raggiungere Boprghetto e quindi comletare la Trento - Verona.
Incrociamo alcune persone che passeggiano e soprattutto un simpatico scoiattolo rossiccio che appena ci vede subito scappa sul tronco di un albero.

Il guru fa strada e già nelle salite brevi con il greg mi distanziano aspettandomi poi nei tratti piani. Passiamo per Brentino e poi a per Belluno, paese che tanti anni or sono vide come giovane parroco quel don giuseppe che ebbe in anni non più recenti l'onore di sposarmi e che ora riposa nel cimitero di Lugo e quando passo per salire in lessinia spesso piove quasi a ricordarmi che lui ancora si ricorda delle persone e i ricordi vanno allora alle sue battute scherzose e autoroniche come quella che con cui di definiva "par...oco!"
La giornata è splendida e per niente calda, anzi siam partiti con un po' di fresco alla braccia sorattutto nelle zone d'ombra.
Dopo quasi un'ora siamo ad Avio e qui cerchiamo il bar sport annunciato da un targa ma molto dentro il paese per una primo ristoro energetico. Ci sorprende che già ad Avio ci sinao più fontane pubbliche a getto continuo quasi a marcare che siamo in Trentino e l'acqua non manca.
Si torna alla fontana all'inizio del paese per rabboccare le borracce e incrociamo un gruppo di ciclisti veronesi mentre il greg fa una sosta marchigiana documentata con 5 mega pixel ma non pubblicata per ragioni di riservatezza e serietà del blogger.
Ma ancora non si sale perchè c'è una breve sosta da fare: la visita alla pieve di Avio circondata dal cimitero e dal suo bel muro di cinta. Do un'occhiata veloce alla chiesa a tre navate con soffitto a crociera molto basso. C'è poca luce e una scritta avvisa che con un euro si possono godere di 6 minuti di illuminazione...esco e mi fermo a leggere una scritta curiosa in corsivo su una tomba di cui non guardo il proprietario: " tu che passi fermati e medita: dove tu sei io sono stato e dove sono io tu sarai!"
Evito gesti scaramantici e mi avvio all'uscita immortalato dai flash della sony erikson del guru.
Ed ecco la salita fiancheggiata da un torrente che alcuni cartelli avvisano esser inmpetuoso quando gli gira male.
La Valle dei Molini è stretta e la strada sale ripida ma non capisco se girerà a destra o a sinistra cosa che capirò più avanti quando in quota entrerò nella zona boschiva che porta alla diga.
Inutile dire che da subito co sgraniamo con il greg in fuga e il guru dietro a dostanza e in ottima forma...io seguo in solitaria apprezzando la temperatura mite molto diversa dallo scorso anno quando il caldo e l'afa raddoppiava la fatica.
Arrivo dopo 11 km di salita alla diga dove mi attendono i giovanotti: pausa energetica con foto al doping nascosto nella borsa e rituale divisione del fruttolo alla cotogna. Il Greg ci racconta di aver visto raggiunto e superato quasi tutti i ciclsti della fontana e di aspettarci colà da molto tempo!
Il gatto e la volpe mi tentano a salire a malga Dossioli ma io insisto per san Valentino perchè la nostra metà è il rifugio Graziani che due anni fa io e il Greg abbiamo trovato chiuso per restauro ed eravamo in piena crisi di fame nera che solo a Bocca Navene ha trovato soluzione.
Arrivati a san Valentino nuova sosta fotografica e alimentare con la decisione di salire ancora fino al Graziani per il pasto e superare la tentazione di fermarsi e sedersi al risrtorante di cui non ricordo il nome ma che ricordo quando sempre nell'ottobre freddo del 2008 era anch'esso in restauro e noi giovani inesperti eravamo senza "doping" nè acqua: altri tempi!
Lasciamo la piana di san Valentino e pian piano, seppur disturbati da interferenze telefoniche familari saliamo al rifugio più alto della zona raggiungibile con la strada. IL restauro è stato radicale e oggi la sala pranzo è già piena di avventori della domenica, soprattutto grassi motociclisti di cui abbiamo ammirato i mostri di metallo fuori dal rifugio. Ci accomodiamo nella sala bar lamentandoci del fondo schiena e della mancanza di cuscini sulle dure sedie del rifugio.
Prima di entrare però abbaimo fatto un giro sugli sdrai posti a mirare il panorama e in ricordo degli sdrai di malga dossioli allietati dall'assenza di segnali ...dal satellite.
Il pasto abbondante con il finale di strudel ci ripaga della fatica e ci dà l'energia necessaria per la galoppata di ritorno lungo tutta la dorsale del Baldo. Quando usciamo ci nveste un vento freddo che ci costringe ad inforcare manicotti e spolverino e poi giù verso bocca Navene: sono solo 200 m di dislivello ma il freddo è notevole, non pensavamo di ritrovarlo già al 29 agosto seppur a 1620 m.
A Bocca navene fermata d'oobbligo per le foto con lo sfondo del lago laggiù sotto a più di 1300 m e la vista su Limone del garda sul versante bresciano. Da qui si riparte con un sali scendi niente male e in poco tempo si bruciano le calorie accumulate con gulash polenta patate funghi crauti pane marzemino...caffè!
Arrivati a Novezzina ci buttiamo giù in picchiata, io raggiungo i 70 (altri ciclisti noti come Magister hanno fatto gli 85!) mentre gli altri sono già avanti e quando giungo al bivio per la strada Grqaziani che porta a Spiazzi vedo che c'è ancora il cartello di strada interrotta: ho un dubbio e scendo per Ferrara. A Spiazzi c'è un sacco di gente che va e viene da madonna della Coraono è subito dopo il paese vedo casualmente davanti a me i due fuggitivi che mi racconteranno poi di esser passati per la strada chiusa e di aver fatto un fuori strada per scendere a Spiazzi (vedi foto). io in compenso ho allungato la strada e i metri di dislivello.
Subito dopo spiazzi il guru ci guida verso la pianura inforcando la discesa del porcino di cui tanto abbiamo sentito parlare ma che io e il greg non abbiano mai fatto. Effettivamente è una strada alternativa alla superstrada Caprino-Spiazzi ma che andrebbe fatta soprattutto in salita perchè il fondo è malconcio. La maggior parte del percorso è in ombra con qualche squarcio sulla valle: ottima d'estate.
Sbuchiamo vicino all'albero dei cento bersaglieri e già il guru è scomparso per onorare impegni familiari cosicchè io e il greg ci avviamo alla Groletta con scatto finale vinto da un indomito GBX che subito dopo l'arrivo vincitore deve abbassare la cresta raggiunto da una telefonata familiare...

Arrivati al furgone ci avvicina un ospite della comunità e per sommi capi gli raccontiamo cosa abbiamo fatto e lui sbotta: " ma sio mati?"

Grande giro e grande condizione, sono ormai le cinque della sera ed è ora di tornare a casa a sentir le nostre o a veder il motoGP, chi può!!
GBX

1 commento:

  1. Ciao! beh...noi il "giro del baldo" l'abbiamo fatto a metà luglio, che spettacolo!...grazie al bel tempo e al vento a favore, in quel di Novezzina, in più di uno abbiamo abbattuto il muro dei 90 km/h...da paura...a presto!!!

    RispondiElimina