29.9.10

32 USCITA: EST EST EST di valle in valle!













Domenica 26 settembre 2010


Casa SMBA Illasi Cazzano Montecchia San Giovanni Ilarione Collina Sprea Ca' del diavolo Giazza ritorno via San Vincenzo Mezzane San Briccio Casa

Km 111 GBX Greg 113 Guru 70

Si va di domenica perchè il sabato era brutto e lo sarà anche lunedi con precisione quasi matematica. Oggi c'è un bel sole ma alle 8.30 è freschino e i manicotti mi vanno giusto bene, il greg è vestito con magia pesante e nel volger della giornata penserà di aver scelto bene e male a seconda del tempo...

Il Guru è bloccato nella gabbia familiare ma ci manda un saluto...dovrà andare al TOCATI'!!
Sulla strda per le Ferrazze ci sorpassa un plotoncino e noi dietro fin dopo il cimitero quando tutti si fermano ad un segnale convenuto non abbiamo capito per cosa, solo si vedevano alcuni che guardavano dentro il fosso.

A san Martino B.A. a sinistra x Marcellise e poi subito a destra per san Giacomo dove scendendo non possiamo non pensare che in quell'ampio spazio sotto il monte sorgerà l'opera di don Verzè, 90nne sacerdote manager cdel san Raffaele di Milano che ci ha promesso di arrivare fino a 120 anni belli e senza malattie...a volte vien da pensare se questo prete crede nella vita eterna oppure se le sue frequentazioni con il ragazzetto di Arcore non gli abbiano passato una certa dose di immortalità terrena!

Passiamo veloci e silenti davanti a Cadellara dove il giocvin Greg si scazzottava con il futuro e già passato assessore regionale Valde, già sindaco di Badia e ideatore di pale eoliche solitarie sul monte pecora. Ca dellara mi ricorda tanti incontri scout e altre vicende personali nonchè la presenza di un mio vecchio professore di storia della chiesa che nei chiostri bui di san bernardino ci parlava, con passione e ampi gesti, della chiesa corrotta dell'anno mille e di Marozia: "questa donna molto bella, molto intelligente, ma anche molto perversa". Lui serio e gli studenti piegati in due dalle risate.

A Illasi cerchiamola strada per scollinare ma torniamo sulla provinciale e subito fuori dal paese una freccia ci indica Cazzano di Tramigna. Saliamo avendo sulla destra in alto le rovine del castello di Illasi e subito dopo la chiesa di san felice, dove mi ricordo esserci stato a trovare il vecchio don Francesco, primo parroco di San Pio X, quando ero giovane anch'io ed ero un buon marito che portava a spasso la moglie e parenti e non come adesso che va a passo in bici da solo e a pranzo in compagnia...dei soliti ciclisti.

Scendiano tra ciliegi e olivi fino ad arrivare giù in valle dove faccio alcune foto e spartiamo una banana. Il segnale ci indica Campiano a sinistra e Cazzano a destra ma noi vogliamo andare a Montecchia e lo chiediamo a dei cilcisti che alla nostra domanda dove porta la strada ci dicono Soave e hanno ragione senonchè dopo un centinaio di metri ecco la deviazione per Montecchia di Crosara, tutta per noi.
Non l'abbiamo mai fatta e si rivela molto panoramica e poco frequentata. Il castello di Illasi è un punto di riferimento abbastanza ravvicinato è si sale fino a superane l'altezza e vederlo in basso di fronte. La salita è dolce ma nel finale ci sono tratti un po' impegnativi con il fondo in cemento dopo un grumo di case.
Sul colmo il Greg scamisado mi aspetta lamentandosi del suo abbigliamento pesante.
Da dipendente della tecnologia guardo il cellu e vedo sms del guru che si è improvvisamente sbarazzato degli impegni domestici al grido: "Ti al Tocati ma adesso tocami!" Lo chiamo e lui è già in zona Mezzane con l'auto, concordiamo di trovarci tra un'ora a Selva sul'attaco per Velo! Io e il Greg ci guardiamo in faccia e speriamo di farcela perchè la strada è lunga e il Guru fa presto ad arrivare all'appuntamento.

Intanto arrivano altri ciclisti e il greg chiede loro cose che dovrebbe sapere molto meglio lui visti i natali: questi sanno meno di me che ho visto le carte e comunque su un masso c'è incisa la freccia per Montecchia. La discesa è brutta per il fondo rovinato e si arriva a Montecchia dietro alla Chiesa dove giriamo a sinistra e così ci ritroviamo su una strada che ritorna sul monte ma ci sono due persone, una coppia che passeggia, e il solito greg chiede loro la strda per San Giovanni Ilarione e questi da buoni romeni ce la indicano in modo esemplare!!!
Passiamo per il centro di Montecchia e poi passiamo il ponte sull'Alpone redivivo che ci immette sulla provinciale che sembra un'autostrada sia per la larghezza che per la velocità delle auto.
Lasciamo sulla destra San Giovanni e intravediamo in alto la chiesa di Vestenanova che ci guarda con le sue eleganti e severe colonne neoclassiche: decidiamo di salire alla Collina per Castelvero dove lo scorso anno ho messo giù il piedi dvanti alla chiesa che non ce la facevo più: era caldo, avevo fame, era stufo e non sapevo quando finiva la salita che non è niente male.

Il greg ha un attacco di fame e sull'angolo della strada per Castelvero asssalta senza ritegno un "figar" con i fichi ancora verdi : l'unico cibo disponibile nel raggio di alcuni chiilometri. Poi parte ed io salgo del mio stringendo i denti ma pedalando bene e sapendo che dopo la chiesa si tira il fiato fino alla Collina. In realtà una volta rrivato alla chiesa son si contento di non essermi fermato ma non vedo la strada spianare e allora avanti finchè una salita dolce mi porta pian piano tra zone d'ombra fino alla meta. Qui accade l'inverosimile perchè intravedo da lontano la bici del guru che pensavo giiù a Selva e poi lo vedo bello disteso sul prato e non lontano la bici del greg...scomparso! Il guru è salito da Tregnago fino alla Croce del vento e poi eccolo a Collina pensando che ci avrebbe intercettati e così è stato, il greg intanto, bruciati i fighi dellaVal D'alpone è entrato al bar per recuperare carboidrati e proteine anmali.
E ora che si fa? ORIGINALE !! Avanti verso Sprea passando sotto la pala che oggi gira poco ma emette comunque un sibilo ...ventoso! A Sprea altre foto e giù verso Ca ' del Diavolo sovrastati da un cielo che non è più così sgombro e azzurro...Passiamo vicino alla chiesa e vediamo chedietro hanno costruito un centro benessere sul buon nome di Don Zocca, famoso erborista, che non so se benedirebbe l'iniziativa un po' commercial-chic o se si sta facendo un bel giro nella bara.

Giù in valle, dopo la foto a Sant'Andrea con il lumacone di bronzo, dobbiamo decidere se salire a Velo da Jhon Calt o ripiegare in quel di Giazza a mangiar le trote. Come in economia quando si dice che la produzione dipende dal componente presente in minor quantità così nel ciclismo come lo intendiamo noi la destinazione dipende dal soggetto più debole in questo caso io me che comincio a segnare riserva.
Così, al bivio per Velo, dove mi attendono due bravi in bici, io tiro dritto pizzicato da alcune gocce che mi ricordano quelle di un anno fa quando da Selva a Velo abbiamo preso l'ira di Dio.

Giazza è vicina ma questo posto, famoso per le origini e tradizioni cimbre esaurisce in fretta i posti nel mitico ristorante nella piazzetta e così dobbiamo riparare,bici comprese, nel ristorante belvedere dove siamo solo noi e che comunque ci offre il suo onesto pasticcio e una buona trota salmonata con contorni vari.

L'acqua continua a scendere costante e le ciacole si spengono: bisogna partire. Fino a Tregnago acqua e freddo come non ce lo saremmo aspettati stamattina ma Giazza è sempre Giazza!
Giriamo a destra attraversando il progno sempre asciutto in direzione Mezzane ma prima occorre affrontare le balze per san Vincenzo e i due giovanotti salgono a buon ritmo. Ed ecco ancora una bella discesa dove dopo Mezzane di sopra io e il Guru raggiungiamo i 60 tranquilli.
In centro a Mezzane di Sotto il Guru vede la sua auto ma ci accompagna per l'ultima salita della giornata: San Briccio o salita del marchigiano. Qui veramente ci salutiamo con l'inaspettato Guru di giornata in gran forma e noi torniamo a casa sperando di poter vedere in pace, dopo una doccia più che meritata visto il chilometraggio over 100, i risultati delle partite: uomini, direbbe mia figlia.
GBX

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Mueseu è tornato http://musseu.blogspot.com/

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