31.7.10

24 USCITA: Veloci e produttivi.


Domenica 11 luglio 2010
CasaGBX Lugo Fosse Peri Fosse lugo CasaGBX

Io e il Greg.
Il Guru nel frattempo raggiunge i monti del Pirata (Carpegna e altri) e fa la spola tra l'ombrellone e la bici.
Ieri il Greg ha fatto la pazzia di tornare da solo sul Grappa per migliorarsi ma il risultato è stato deludente...ma intanto è tutto fieno per lo Stelvio.
Abbiamo poco tempo perchè alle 12.30 devo essere a Getstone (Buttapietra) e dobbiamo concentrarci. Con il furgone arriviamo poco prima di lugo e poi da qui su verso Erbezzo deviando però per il Vaio della Marciora fino ad sbucare sulla strada Fosse Erbezzo. Saliamo bene e i tratti in ombra ci proteggono dal sole di luglio. Arriviamo con tempi diversi a Fosse: a destra la Chiesa e di fronte la discesa per Peri. Dal bar sbuca Maurox che già si è abbeverato come un cammello. Sono già le 10 del mattino e ci tuffiamo verso Peri incontrando molti ciclisti dalle facce stravolte. Scendendo pendo che è un po' una "mattada" scendere e risalire ma ormai il dado è tratto: non si può non fare una peri Fosse prima dello Stelvio!
Io scendo più veloce ma pi ci ritroviamo alla partenza giu in val d'adige. Io parto e poco dopo il greg mi raggiunge e mi saluta...Scendendo incoraggio chi sale e forse qualcuno avrà pensato che lo prendevo in giro ma non sapeva che io dovevo esorcizzare la mia salita...
Sono 9 km con una pendenza max del 15 % dopo il 9 tornante (su 10). E' impegnativa da subito ma la vittoria del Grappa mi ha dato carica e salgo bene senza forzare nè soffrire. Io farò un'ora e 6 minuti mentre il greg 46 min , se ben ricordo. Naturalmente non è contentissimo ma insomma di salite oggi in pochi chilometri ne abbiamno fatte 2 per circa 1500 m di dislivello.
Al bar infermeria proprio di fronte alla fine salita mi scolo la mia coca con ghiaccio e poi giù di corsa verso Bellori Lugo.
Un giro veloce senza pausa pranzo ma un buon test per gli scalatori e per me la conferma di una discreta forma.
Per la cronaca a Getstone arrivo alle 12.58!

9.7.10

23 USCITA: RISORTI...all'ombra dell'ossario del Grappa







Sabato 3 luglio 2010
Monte Grappa 1775 m
48 km 1600 m dislivello ore ...variabili.

E' l'uscita della rinascita umana e sportiva di un 50nne e di un quasi anta col mal di schiena appena uscito dal sarcofago.
Siamo sempre in due muniti di furgone perchè arrivare a Ezzelino da Romano non proprio sotto casa. Fa caldo ed è un sabato da bollino rosso per le partenze dei vacanzieri. Tutto liscio.
In questi girnitutti cosigliano di non uscire dalle 11 alle 16, non bere alcolici, non fare sforzi fisici, bere 2 hl di acqua...tutto vero ma se un uomo non vuol scendere dal podio dello Stelvio il 25 luglio pv e l'altro deve capire se attaccarela bici al chiodo...non esiste bello o brutto tempo ma buono o cattivo equipaggiamento (Baden Powell).
Ad ogni buon conto alle 8 siamo già in strada e alle 10 siamo al bar a Ezzelino per il secondo caffè delle giornata. Abbiamo due borracce piene e siamo senza ammiraglia di Riccarduk che poteva portarci i cambi borracce, inaffirci sul cammino e passarci le barrette.
Siamo in due ma avremmo dovuto essere in 4 senonchè i due nuovi amici hanno dato forfait. Il guru è sempre impegnato su più fronti e il marchigiano...non è lontano da noi dal momento che la salita del Grappa da Semonzo si trova in terra trevigiana.
In suo onore alla Chiesa di Semonzo ci fermiamo per una foto e un cambio idraulico: occorre salire leggeri! un signore ci fa la foto e ci racconta delle sue camminate sui monti circostanti. Quando uno è vestito da ciclista e ha la faccia come la nostra tutti si sentono in dovere di socializzare!
Pronti attenti via. Il caldo non è ancora forte ma si fa sentire e da subito la salita richiede impegno. Il guru mi ha dato consigli utili che già dal primochilometo metto in pratica al 90%. salendo con un 34/28. Agile, agile per non far la fine dell'altra volta che mi son cotto presto. Pedalo con tremore e rispetto per una salita che può fiaccare e appiedare anche gli atleti giovani se l'affrontano senza rispetto.
Man mano che si sale si vede il paesaggio collinare e soprattutto la pianura vicentina e trivigiana. Maurox è scomparso da un pezzo e l'accordo è di vederci alla cima del Grappa come lo scorso anno.
Non c'è molto traffico e già troviamo ciclisti che scendono, che salgono ne troviamo pochi: la maggior parte sale da Romano e sta alla larga dalla strada degli arditi costruita dagli italiani in alternativa a quella più esposta ai cannoneggiamenti austriaci. La differenza sono 10 km (28 su 18) e quindi si può ben capire che Semonzo non è per tutti.
Arrivo a Campo Croce dove mi sono femato il 22 maggio quando è passqato il giro ed io non ne avevo prorio più. Ci sono sempre gli asini che guardano indifferenti auto moto e soprattutto i ciclisti, in particolare quelli che vanno piano come me. Qui si tira il fiato ma si sa che è per poco. Bevo e mi alimento perchè dopo ci sarà l'inferno (andate a vedere www.salite.ch e cercate monte Grappa da Semonzo). Salgo abbastanza bene e gioco l'ultima carta tecnica: 34/30.
Nonostante questo la strada si innalza comeuna preghiera al cielo ed io mi abbasso attestandomi sui 7-8 di velocita...si fa per dire!
Ci sono "pontaroni da speteno"" ma tengo duro e faccio un po' di zig zag per tagliare la pendenza oltre il 12 %: dove non ci sono i tornanti bisogna farseli!
In un momento che giro a sinistra sulla destra mi passa davanti un ciclista, uno dei pochi, gli altri sono dietro o non ci sono proprio.
Sopra Campo Croce si comincia a star meglio come temperatura ma la fatica porta a implorare acqua dal cielo o almeno un po'd'ombra. Per fortuna il sole è un po' coperto e non mi cuoce.
La vegetazione lascia lo spazio a pini mugo e prati da pascolo: sono ormai sopra i 1500 e penso di essere arrivato ma non è così. Sbaglio strada e giro veros Crespano delGrappa ma poi torno indietro e riprendo a salire sempre più piano e sempre più legnoso. Vedendo alcune curve penso di essere arrivao ma poi scopro che ci sono ancora curve e curve e tutte in salita. Sono tentato più volte di fermarmi e rifiatare ma stringo i denti e qualc'altro pensando che se mi fermo poi sono tentato di salire a piedi come sul Manghen...finalmente arrivo all'innesto conlastrada principale e sul cartello c'è scritto SEmonzo 19 ...e io li ho fatti! Mancano meno di due chilometri ma sembro uno zombi e vedo sotto il rifugio Bassano la pelata del greg che mi sta aspettando da quasi un'ora. Sulla sinistra si erge maesoso e silenzioso l'ossario del Grappa con la sua storia e le migliaia di giovani che da tutta Italia sono venuti qui a pugnar. Passo quasi vicino al Greg ma non ho la forza di salutarlo mentre lui mi incita: "Forza GBX". Fiancheggio il rifugio e intravedo una panchina sotto il pennone con la bandiera d'Italia, ultime pedalate poi la bici riposa sulla staccionata ed io come un vecchio incontinente mi avvicino alla panchina di legno: arrivato! 2 ore e 28 min. il Greg ha impiegato un 'ora e 32!!! quasi un'ora di differenza ma per me va benssimo così mentre il greg pensa che lo scorso anno forse c'ha messo qualcosa meno.
Sullan panchia e attornoad essa si gira una scena epica. Ci sono due motocicisti senza preoccupazioni nemmeno per il loro peso raggurdevole, le loro motorone sono proporzionate.
Sono due gatti neri: uno friulano e l'altro di Bassano. Sono organizzatissimi e mi offrono un bicchiere di prosecco fresco dal loro frighetto motociclistico. Nel frattempo è arrivato un altro disperatociclista che viene da Padova ed p salito da Romano: si è fatto 50 km di quasu pianura e 30 di salita e stasera ritorna indietro. Non è giovanissimo dal momento che ha un figlio di 30 e una figlia di 28 ma è gagliardo. Ringalluzzisco quando dice che ha scelto l'altra salita perchè quella di Semonzo è da matti..alla fine, dopo un primi diniego salutistico ci troviamotutti a festeggiare con il prosecco fresco conla collina ai nostipiedi e la copertura delle nuvole sulla testa. Ci saranno 20 gradi e si sta benessimo. Maurox mi raggiunge e si offre come fotografo io, il collega padovano e i due gattoni neri con la loro fotocamera. Mi dicono che la foto si potrà scaricare dal loro sito www.gattineri.net (cliccando il casco conscritto report e poi cercaqre monte grappa). Il gatto con ilbaffo è addiritura Nick, il presidente che sembra uscita da un romanzo noir di Lansdale o meglio di Montanari.
Io e il greg entriamo nella sala del rifugio e ci accomodiamno al "nostro posto" vicino al busto del generale Giardino con vista pianura.
Mangiamo come lupi e continuiamo a bere acqua come cammelli sia nel bagno che a tavola. Dopo il dolce il caffè si parte con l'idea di fare la strada più lunga ma poi scegliamo di scendereda dove siamo venuti per renderci conto di cosa abbiamo fatto.
Già dopo pochi km togliamo lo spolverino e scendendo siamo braccati da un'afa spaventosa anche sopra i 1000 metri.
A Campo Croce ci fermiamo a salutare e fotografare i mussi poi giù verso la rovente pianura.
Scendiamo assieme per un po' ma poi mi lancio vedendo tutti i parapendio che circondano la zona con i loro colri sgargianti. Scendo e non mi sorpassa alcuna auto fino alla chiesa di Semonzo dove aspetto sotto un ulivo il greg che non arriva mai!
Eì stata un'impresa, soprattuttoper me che dopo la doppia debacle Grappa del 22 maggio e manghen del 2 giugno pensavo di essere in declino. Non so se sono stao più veloce dello scorso anno ma sicuramente sono molto più consapevole e riesco a gestire lo sforzo anche quello più duro. E se non ce la faccio salgo comunque con le mie gambe... a piedi!
Maurox è in fibrilazione e non vuol scendere dal podio, la prova del Grappa dopo quella del Manghen è una buona risposta per preparsi ai terribili 25,5 km dello Stelvio dove purtroppo io non ci sarò...ma questa è un'altra storia.
GBX

4.7.10

22 USCITA VIVA LA MAMMA...Adriana!

Sabato 26 giugno 2010
88 km 4 valli 5 ore in sella. Circa 1600 m di dislivello.
Uscita epica. partiamo presto perchè il programma è ambizioso e per il caldo che si fa sentire.
Siamo sempre in 2 perchè il guru sta riprogettando la sua residenzialità e il marchigiano oggi lavora e chissà quando potrà tornare in sella con noi e ammortizzare la bici nuova...verrà quel giorno!!!
Come schioppettate saliamo a Pian di castagnè e Castagnè dove ormai volgiono darci la residenza onoraria. Fermata a castagnè per abbeveraggio e poi giù a Mezzane di sotto per poi risalire subito verso Mezzane di sopra. Sulla sura salita raggiunbgo due ciclisti e li seguo. Vanno piano, o forte, come me perchè uno dei due è visibilmente un quintalone ma non mi azzardo a soprassarli perchè non vorrei poi esser ripreso. Cominciamo a chiacchierare quando sfreccia un pelato con tutina bianca e nera al grido: " forza ragazzi pedalare!" E' come una frustata e al collega ciclista spego che tra me e il greg c'è la legge del 33: 22kg e 11 anni! Poi salgo sui pedali e li saluto. Non scendiamo a San Vincnzo ma saliamo ancora verso San Mauro ma poco dopo la chiesetta degli alpini giriamo a destra per Tregnago. Sbuchiamo alla fine del paese, vicina alla chiesa col campanile più alto di tutta la valle e subito s prendiamo la strada per la Collina; Finetti, Vestenanova...
I primi due km sono sempre terribili e il greg mi aspetta alla Croce del vento per decidere ilda farsi: su alla Collina o giù a Vestenanova. Scendiamo, si fa per dire perchè in realta si sale, attraversando il bellissimo paesetto di Finetti, fino alla dorsale da cui si domina la pianura ma soprattutto la vallata selvaggia dell'alpone. Sono luoghi isolatissimi dove si incontrano molte vacche, pochissime macchine e qualche trattore. Nella lunga discesa incrociamo il centro di Chittignano e poco dopo lungo la strada accompagnata dai ciliegi appare una grande scritta artigianale "CULTURA AVVELENATA": un classico di queste parti con la particolarità che stavolta l'autore non ricordandocsi quanti i andavano scritte nella parola cilieigie ha preferito una parola più importante e altisonante...seppur con lo scambio di vocale.
Scendiamo giù a San Giovanni Ilarione e attraversiamo l'alpone in secca. Fa caldo. E' mezzogiorno ela nostra meta è Canpofontana per poi girare giù a Badia dove ci aspetta un pranzo che già sappiamo sostanzioso.
Gardando in alto nella Valle si vede la chiesa di Vestenanova con le sue colonne nella facciata e ci sembra vicina...ad un certo punto una voce dai ciliegie, con accento di queste parti che assomiglia molto a quello della val del chiampo che è quella dopo, "vuto sierese?" al che io rispondo che passo dopo. poco dopo un aleggiadra fanciulla un discinta vende anche lei cicliege ma attorno non si vede nessuno ed io penso che non sia molto accorto lasciare sulla strada una ragazzina così conciata e sempre tra me penso anche che sicuramente nella valle ci sarà un sistema di puntamento contro i maleintenzionati soprattutto quelli un po' abbronzati.
Salgo con fatica mentre ilgreg è scomparso dalla vista. A Vestenanova mi fermo a tirare il fiato, si è acceso il semaforo giallo lampeggiante della riserva. Individuo un vecchio lavatoio trasformato in fontana e mi abbevero come un cavallo. Da qui chiamo mamma Adriana che mi dice di far presto perchè è l'ora di mangiare. Io non riesco a ribattere alcunchè ma guardo la valle e vedo la Pala sul monte Pecora; penso che se a piedi salgo il monte poi posso scendere giù a Badia che è li sotto...Porca vacca, come faremo, o meglio come farà ad arrivare in tempi ragiobevoli alla mensa preparata dall'alba con tanto amore. Inforco la bici e lento lento salgo fino a Bolca dove vedo il Greg che mi aspetta e sento il rumoreggiare del temporale. Mi fermo anche questa volta ai lavatoi e ingurgito altro mezzo litro di acqua fresca. Un ciclista che si sta abbecerando ed esperto del posto ciconsigli adi girare per Sprea e così facciamo rinunciando a San Bortolo e Campofontana che è troppo avanti e a rischio temporale. Arrivo a Sprea sfinito ma felice perchè la vista è dolce e so che da lì c'è solo discesa. La strada è bagnata ma ce l'aspettavamo perchè l'Adriana ci ha avvisato che a Badia un po' d'acqua stamattina l'ha fatta.
All'arrivo mi fiondo in bagno e lascio la testa sotto l'acqua fredda per "sorarmi" del caldo e della fatica patiti...poi i saluti e l'apoteosi enogratronomica su cui non lascio traccia. Ci basti dire che le tagliatelle sono state fatte dalla giovane ottuagenaria la mattina alle 6 e che c'erano 5 tipi di verdure...Dopo il dolce e il caffè ci siamo accomodati sul divano a vedere il campinato italiano di ciclismo e abbiamo lasciato riposare la mamma cuoca.
Alle 17 nuovo caffè, saluti, ringraziamenti e partenza per Verona senza passare per i monti e i colli. Rientro alle 18 con parecchio fieno in cascina ma non solo.
GBX

21 USCITA VELOci con brio!

Martedi 22 giugno 2010

"Fuitina ciclistica" infrasettimanale.
Dopo aver lavorato, quel che serve, ci troviamo sempre in due alle 11.30 per fare una sgamabatina sulla direttissima Verona-Velo.

C'è un tempo discreto ma non caldissimo e puntiamo ad arrivare a Velo per pranzo da Jhon Calt, chef del 13 Comuni.
Il percorso è sempre impegnativo, in fondo sono più di 20 km di salita seppur con qualche tratto in cui si respira. E' un nostro classico per allenarci anche se la salita preferita per Velo è sempre qualla per la pissarotta e San Rocco, banditi permettendo.
Fino a San Rocco ci aspettiamo nel senso che Greg mi aspetta ma dopo ognun sale del proprio e io incito il giovin Maurox a fissare due posti prima che la cucina chiuda.
Dopo le terribili balze al 12% mi avvicino a san Vitale e sempre in corsa riesco ad armeggiare con il cellulare e chiamare il Rist. Mi risponde la miglie di Jhon Calt nonchè proprietaria della fazenda e mi dà 30 min per arrivare...io corro e in men che non si dica arrivo all'ALBIO. Non sono mai andato così veloce: un'ora e 50 min! AutoComplimenti (meglio bici complimenti).
Il Greg è arrivato da un pezzo...gioventù!
Ci accomodiamo all'interno anche se fuori non si stava proprio male visto i calori della salita.
Il pranzo è ottimo e abbondante con la compagnia e amicizia dello chef, pure lui ciclista anche se soprattutto di MTB. Oltre alle ricette gastronomiche riceviamo indicazioni utili sullo yoga e registriamo tutto nel piccolo HP. Dopo il dolce e il caffè scendiamo tranquilli direzione malga Vazzo ma una volta arrivati scopriamo che i gelati tanto decantati dal guru si fanno solo il sabato e domenica, mentra nei mesi di luglio e agosto uttti i giorni.
Si torna in sella e giù di corsa girando per Moruri. Io prendo le distanze e sembro imprendibile ma quasi sulla strada per Castagnè buco dietro e vengo raggiunto dal Greg. Dalla fretta cambio male la camera d'aria e così dopo pochi metri me la ritrovo bucata: che palle! Per fortuna siamo in due e utilizzo la camera del cavallo pazzo e stavolta sto più attento. La ruota tiene e saliamo verso Castagnè poi giù veloci fino a casa rientrati come se fossimo stati al alvor, anzi un po' prima: appunto FUITINA CICLISTICA!
Fieno in cascina. 63 Km più di 1000 m di salita in 3 ore di sella.
GBX

1.7.10

20 USCITA in fuga dal temporalon!

Sabato 19 giugno 2010

Il guru è nel server familiare e il marchigiano scruta i siti ministeriali in attesa di sentenze a lui favorevoli!
Il tempo minaccia pioggia e le temperature sono in calo...ma come disse BP non eisiste buono o cattivo tempo ma buono o cattivo equipaggiamento! A dir il vero noi equipaggiati non lo siamo ma ci spinge fuori di casa un non so che anche c'è chi lo sa perchè...
Maurox propone un percorso breve ma intenso con ritorno come "i vecioti" per il pranzo in famiglia.
Imbocchiamo la Pissarotta e subito dobbiamo fermarci perchè dalla fretta ho dimenticato le due borracce a casa sopra la moto del vicino: c'è solo "aqua e sucaro" e non si perde niente.
Fermata al bar centrale di Pigozzo dove hanno addirittura un gaterade (si scrive così) al prezzo doppio dell'esse. Qua in Valsquaranto la esse è corta ma i prezzi sono lunghi.
Con un po' di ingegno riesco a fissare la bottiglietta con liquido verde ramarro che mi porterà in alto.
La pissarotta ci accoglie con la sua frescura, oggi più dei giorni scorsi, e non sappiamo ancora quello che mi dirà qualche giorno dopo un meccanico del borgo che mi ha detto di stare attento perchè la tranquilla stradina è diventata teatro di imboscate per i ciclisti da aprte di gente che con il furgone li blocca a metà strada e gli ruba bici soldi e telefono. La pizzarotta come il bronx! chi l'avrebbe mai detto che la civilità del crimine raggiungesse anche questi posti ameni in cui ti trovi proprio a far ameno di tutto in pochi secondi.
Certo che a immaginarsi la scena di questi colpi a freddo con il povero ciclista che si trova a piedi conl escarpette da bici in mezzo alla valle ad aspettare il prossimo ciclista o tratttore che passa!
Comunque, noi ignoranti e contenti saliamo bene fino a san Rocco dove il cavallo pazzo già è arrivato da un pezzo: rifornimento anzi rimbocco la mia bibita con l2acqua del sindaco di Roverè alla fontana della piazza vicino alla chiesa di san rocco. Il greg mi aveva chiesto se ero disponibile a far fatiga ed io lo accontento...direzione san Mauro. In discesa vado avanti ma subito dopo "el pontesel" il cavallo pazzo mi sorpassa e non lo rivedrò senon alla fine della salitaccia. l'ho già fatta quest'anno da solo e abbastanza bene arrivo a fianco della Chiesa di san mauro dopo quasi due chilometri di dura salita conlaprovocazione delle cicliege mature che mi tentano a fermarmi.
Dopo esserci fatti i complimeti per la salita senza fermata guardiamoin alto e il tempo "rusena come un cadenaso vecio de la sofita de me nona": scappiamo!
Scendendo io mi femo e prendo alcune cicliege belle rosse e ne porto alcune al giovane greg che guarda solo la strada e il minicomputer di bordo. Con lo sguardo salutiamo la val d'illasi che non ci stanchiamo di vedere e che solcheremo presto...Nella discesa spingo un po' e arrivo ai 61: giusto per petenarme i cavei!
A Mezzane di sotto il vecchio GBX gira a destra direzione Castagnè, il greg segue e ci guardiamo in faccia prima di salire perchè il temporale sta arrivando e non vorremmoprenderlo sulla salita.
E' ancora presto e non siamo paghi per cui si sale bene e spediti senza lavate di capo fino a Castagnè: fermata in piazza e bevuta dalla fontana. Ormai sappiamo dove sono le bettole ma anche le fontane della lessinia.
Con passo tranquillo arrivamo a casa e l'acqua me la prendo solo per andare a prendere il pane perchè le donne di casa non si sono scomodate di sostituirmi nelle funzioni sabbatiche: pan de Tezza e giornal...di regime!
GBX