9.5.10

14 USCITA FESTA DELLA BICI MA....




Sabato 8 maggio 2010
Verona - Montecchio- Verona
Coppia inedita: gbx e il marchigiano. Il cavallo pazzo è ancora nel sarcofago mentre il guru può uscire dal server solo nel pomeriggio.
Il tempo è capriccioso come le signore ma se dovessimo ascoltarlo (vedi sopra..) saremmo sempre a casa in panciolle a eseguire ordini a raffica. Il marchi-giano arriva presto...9.30 ma io sono in arretrato e partiamo tardi dopo breve sistemazione delle bici: la mia è stata in ospedale 10 gg e mi fa segni di essere contenta di ritornare sulle strade di sempre.
Appena partiamo incrociamo una gazzella della pula, un furgone di pulotti e poi un blindo della polozia penitenziaria: chi ci sarà di così importante da scortare a Montorio? Una risposta ce l'abbiamo ma pedialiamo più forte in direzione opposta.
E vai subito con il GPM delle torricelle via Biondella: la prima volta per il Giano.
Giù a borgo trento e poi su per il paese delle lavandaie: Avesa. Passiamo spediti davanti al ristorante di pesce "Da miglio" dove la trota viene pagata direttamente con l'oro e non con l'euro, dopo l'imboccatura della Val Borago comincia la bella salita che pian piano ci fa vedere pezzi di Verona dall'alto. Oggi parte anche il giro d'Italia ma in Olanda le uniche salite sono quelle sui ponti levatoi: qusta cosa di partire all'estero mi sembra un po' come l'Arena di Verona che porta spettacoli come l'aida in giro per il mondo. Forse è una mossa di Tremonti che vuol mettere le mani avanti contro la speculazione che potrebbe, dopo la Grecia, attaccare anche l'Italia e allora si che "ghe ne vol de euri"... anche dall'Olanda!
Si sale piano ma sciolti a parte qualche problema idraulico del marchigiano che sembra a presa diretta "come i butini". Incrociamo un bel po' di ciclisti che scendono, quelli che partono all'alba e a mezzogiorno sono pronti per la messa dei siori e sicuramente per il pranzo di famiglia.
Anche noi oggi saremo bravi e torneremo presto...sempre per quel discorso che qualcun altro ci organizza la vita, ma intanto andiamo verso Montecchio, ridente contrada dove però è meglio non farsi trovare quando cala il sole: anche chi viene da verona è un foresto e potrebbe essere impallinato dai legittimo proprietari di case, ortaggi, animali ...
Si sale ancora in direzione Fane (così dice il cartello stradale) e i tornanti sono birichini ma il Giano tiene bene e arriviamo al punto panoramico dove, contrariamente alla nuvolaglia che ci accompagna, vediamo in lontananza il basso Lago mentre più avanti in località Casa Antolini non si vede ne il Baldo nè il Carega. Incrociamo una signora in mezzo ai campi e il Giano le chiede se raccoglie "bruscandoli" e lei risponde:" No, funghi". Al bivio per Monte Comun andiamo giù in discesa senza spolverini e manicotti perchè siam uomini veri ma soprattutto rivestiti di grasso invernale. A Coda giriamo a destra per Verona ma subito dopo tagliamo per la Chiesa di Alcenago: bellissima questa stradina che porta alla chisetta che si vede anche dalla provinciale della Valpantena a mezza costa. Siamo circondati dai ciliegi che mi sembrano l'albero italiano per eccellenza: bianco ad aprile, verde a maggio e rosso a giugno! Napolitano se mi legge mi dà una medaglia per il 150 dell'unità d'italia per meriti artistici.
Davanti alla chiesa ci accolgono come due leoni stilofori delle chiese romaniche due bei cagnoni labrador a cui facciamo le feste, puzzano un po' da bestia e da acqua ma sono proprio giocherelloni. (vedi foto Reuters)
Scendiamo a Stallavena e qui comincio a dare qualche tirata over 40 come ai bei tempi con maurox ma il giano non risponde alle provocazioni. Comincia a piovere ma sono solo quattro gocce e il brutto lo lasciamo alle spalle in lessinia.
Lasciamo la provinciale e giriano per strade interne meno trafficate e più panoramiche: Sezano, Vendri...attenzione perchè a Nesente giro d'imperio a sinistra e m'involo per Novaglie, il marchigiano segue. Ci aspetta una salitina niente male che nessuno dei due conosce: io salgo di grazia e il giano di potenza...ma come sul monte san Briccio l'uomo deve fare un breve stop per poi ripartire e condividere con me la bella vista di Verona che si gode scendendo da Novaglie.
All'una siamo già a casa come la gente seria pronti a vestire i panni del taxista, giardiniere, "portasgauie", ...
Nel pomeriggio a Mestre la scritta su un autobus mi ricorda che domani è la festa del ciclista: LA BICI NOBILITA L'UOMO! si son dimenticati di scrivere il sottotitolo: e lo rende simile ad una bestia! (dopo le salite).
Alla prossima , speriamo in tre, meglio in quattro.
gbx